Visto per Shangai | Qiu Xiaoling

Gialloliva | Trasmessa il: 01/10/2005









Di Qiu Xiaoling,  era apparso in Italia, un paio di anni fa, La misteriosa morte della compagna Guan, un libro accolto allora con parecchio interesse, trattandosi del primo vero thriller cinese contemporaneo e dell’opera di un autore che, anche se ormai vive all’estero (insegna letteratura negli Stati Uniti) e pubblica direttamente in inglese, era indubbiamente più qualificato a dare un ritratto in noir di quel paese di quanto non fosse, per esempio, un inglese cosmopolita come Peter May, cui eravamo costretti in precedenza ad affidarci per conoscere le ultime novità criminali di Pechino e dintorni.   Quel romanzo, tuttavia, soffriva, come capita talvolta ai prototipi di quel genere, di un eccesso di spirito documentario: nel raccontare al lettore occidentale dei complicati slalom dell’ispettore Chen Chao della polizia di Shangai tra indagini criminali e intrighi di partito, l’autore era costretto un po’ troppo spesso a soffermarsi per illustrare usi, infamie e costumi della Cina di Deng Xiaoping e il risultato finiva per essere, con rispetto parlando, un po’ tedioso.  Il problema, naturalmente, si pone anche in questa opera seconda, ma Qiu Xiaoling riesce a dribblarlo con un semplicissimo espediente narrativo: essendo Chen Chao incaricato di fare da chaperon a una bella collega americana, venuta in Cina per prendere in consegna la testimone chiave in un grosso caso di malavita organizzata, le spiegazioni vengono, di necessità, incorporate nella trama e diventano parte della dialettica tra i personaggi, il che, vi assicuro, fa una bella differenza.  E naturalmente la Shangai dei giorni nostri, una metropoli in vertiginosa trasformazione, in cui i nuovi valori – se vogliamo chiamarli così – dell’economia di mercato si scontrano in ogni momento con la tradizione, intendendo per tale l’ortodossia socialista e i residui del maoismo e della Rivoluzione culturale, è la sede ideale per ambientarvi un bel giallo, anche considerando la spiccata disponibilità del nostro genere preferito a render conto delle fasi di evoluzione e di crisi.  Ma non lasciatevi tentare da una lettura troppo sociologica: Visto per Shangai è un romanzo che si regge benissimo per conto suo, con dei personaggi solidi e una trama ben costruita, due elementi senza i quali non c’è ambientazione, pur interessante, che tenga.  Vi scoprirete, in più, che la Cina è l’unico paese al mondo in cui il romanticismo abbia ancora diritto di cittadinanza, e cosa potreste volere di più?


10.01.’05

Qiu Xiaoling, Visto per Shangai (A Loyal Character Dance, 2002), tr. it. di Paola Vertuani, "farfalle" – Marsilio, pp. 357, € 16,50