Un ricatto rosso sangue | Peter Spiegelman

Gialloliva | Trasmessa il: 06/06/2005



Fa piacere, ogni tanto, ritrovare, sia pure in versione aggiornata, un personaggio classico della storia del giallo come l’investigatore privato e tutto quello che la sua figura comporta: l’esaltazione dell’impegno individuale, il contrasto con l’indifferenza e la corruzione delle istituzioni, la concezione della giustizia come oggetto di una ricerca soprattutto personale, insomma, quell’insieme di motivi sottilmente anarchici che, in ultima istanza, contraddistingue un genere che a prima vista si direbbe tutto schierato dalla parte della legge e dell’ordine.  A questa figura tradizionale, ma sempre disponibile a ogni genere di sviluppi, si è rivolto, per il suo primo giallo, il nostro autore di oggi: Peter Spiegelman, americano, ex operatore a Wall Street e specialista in software finanziario.  Il romanzo si intitola Black Maps, anche se la Garzanti lo presenta come Un ricatto rosso sangue, e riesce a fondere i temi dell’hardboiled con gli intrighi bancari che la competenza dell’autore lascia da subito immaginare.  John March, il protagonista, è una bella figura di investigatore solitario, che cerca di tirare avanti come può in mezzo ai rituali e alle insidie della New York contemporanea e – in particolare – in quel nido di vipere rappresentato dal mondo degli affari e degli investimenti.  Lo conosce bene, perché anche i suoi fratelli lavorano nel ramo e non si stancano, anzi, di proporgli di entrarci anche lui, tanto per sottrarlo a quella sua imbarazzante posizione, socialmente tanto ambigua, ma lui è ostinatamente legato alla sua indipendenza e ai suoi ricordi.  Lo incaricano di scoprire chi sta ricattando un brillantissimo yuppie minacciando di rivelare i suoi rapporti di un tempo con un finanziere un po’ troppo disinvolto e il caso, che all’inizio si presentava come assolutamente di routine, svolta subito nel nero più nero che si possa immaginare.  Spiegelman si rivela capace di creare, a partire da premesse, tutto sommato, poco incoraggianti, una solida storia di tensione, che sfocia in un finale a sorpresa particolarmente articolato.  Insomma, un giallo moderno che, pur evitando quasi tutti i cliché correnti, dimostrando che la struttura base del genere regge ancora benissimo.  Del che possiamo essere grati all’autore.


06.06.’05
Peter Spiegelman, Un ricatto rosso sangue (Black Maps, 2003), tr. it. di Gianni Pannofino, "Narratori moderni" – Garzanti, pp. 411, € 18,00