Un gruppo di allegre signore | Alexander McCall Smith

Gialloliva | Trasmessa il: 04/16/2007


    Il nostro giro del mondo sub specie del giallo ci porta, questa settimana, in Botswana, nell’Africa Australe. O almeno quasi, nel senso che quel paese, che io sappia, non ha ancora sviluppato una narrativa di genere propria, né in inglese né in setswana, la lingua locale, ma è stato scelto, in compenso, come ambientazione prediletta da un autore britannico (scozzese), Alexander McCall Smith, che è nato da quelle parti, conosce bene i luoghi e la gente e già da qualche anno descrive la vita di Gaborone e dintorni nella serie di thriller imperniati sulla figura della signora Precious Ramotswe e della sua segretaria, l’efficiente, ancorché un po’ ingenua, signorina Makutsi. Gli strilli di copertina, sempre un po’ approssimativi, definiscono la protagonista come “la Miss Marple” africana, ma voi farete bene a non badarci.

    La signora Ramotswe, tanto per cominciare, non è una dilettante che si imbatte nei delitti per caso, come poteva capitare nella Inghilterra rurale degli anni ’30, ma una seria professionista, titolare della Ladies’ Detective Agency No 1, la prima agenzia investigativa femminile di tutta la capitale. E poi non risolve intricati casi di omicidio, tali da sfidare i mezzi e l’esperienza di Scotland Yard: anche se le vengono affidati, a vote, casi criminali di una certa importanza, come la ricerca di un eminente finanziere zambiano che, a quanto pare, ha tagliato la corda con la cassa, il suo interesse si appunta più spesso sui piccoli problemi della vita di tutti i giorni: come mai uno degli apprendisti presso l’officina meccanica di suo marito ha lasciato l’impiego senza preavviso, come ha fatto a sparire un camioncino abbandonato nella savana con la coppa dell’olio rotta, chi le ha lasciato sulla porta di casa una bellissima zucca al punto giusto di maturazione, e così via.

    Nel frattempo, la signorina Makutsi decide di frequentare una scuola di ballo, dove farà una conoscenza promettente, senza che questo le impedisca di tenere sotto stretto controllo la vita sociale della piccola capitale di quella remota repubblica, dove tutti sanno tutto di tutti, ma qualche mistero da risolvere lo si trova sempre. Insomma, ci troviamo di fronte a un tipico esempio di narrativa del quotidiano, che l’autore dipana con garbo, umorismo e appena appena un briciolo di condiscendenza, come si addice, dopo tutto, a un importante professore universitario di Edimburgo che indugia su cose ed episodi tanto insignificanti. Ma visto che l’approccio stilistico e narrativo, tutto sommato, non è molto dissimile da quello che si ritrova nei suoi gialli di ambientazione scozzese, che vedono come protagonista una britannicissima Isabel Dalhousie, editor di una rivista di filosofia etica, possiamo assolverlo da eventuali accuse di razzismo e lasciarci trasportare tranquillamente in questa insolita realtà africana. È vero che siamo, in entrambe le serie, ai confini estremi del genere, ma non ne usciamo mai completamente e il divertimento, se non altro, è garantito. Che è, naturalmente, quello che conta.

    Alexander McCall Smith, Un gruppo di allegre signore (In the Company of Cheerful Ladies), tr. it. Stefania Bertola, "I Narratori della Fenice" – Guanda, pp. 250, € 14,00