Tu sei il male | Roberto Costantini

Gialloliva | Trasmessa il: 01/16/2012


    Di gennaio, com'è noto, di gialli praticamente non ne escono – e si trovano ben poche novità d'altro genere – ma ci sono tante di quelle cose interessanti su cui nei mesi scorsi non ci siamo potuti soffermare che la nostra rubrica non soffrirà certo per penuria di materiali. Per esempio, non abbiamo ancora avuto occasione di parlare di uno dei maggiori successi dello scorso autunno, Tu sei il male, l'opera prima di Roberto Costantini, un autore che, dopo una lunga carriera di manager, dirigente e docente alla Luiss di Roma, ha fatto, a un'età non verdissima (è nato nel 1952), il suo sensazionale debutto nella narrativa con un noir capace di polverizzare in pochi giorni tutte le graduatorie. Al centro della storia, una volta di più, c'è un commissario di polizia, non tuttavia uno dei soliti commissari sofferenti e virtuosi che allignano dalle nostre parti, ma un personaggio di tutt'altra impostazione. Michele Balistreri, di fatto, è giunto in polizia partendo dai gruppi eversivi dell'estrema destra e affronta la lotta alla delinquenza con un piglio tutt'altro che garantista. Indifferente alla disciplina e sicuro di sé ben oltre i limiti dell'arroganza, subisce, agli inizi della carriera, un incidente professionale che stroncherebbe le ambizioni di chiunque altro: la notte dell'11 luglio 1982 – quella della vittoria dell'Italia sulla Germania al Mundial – ha troppa voglia di sfruttare il clima un po' folle che sconvolge la città per occuparsi veramente dei suoi compiti: prende sottogamba la sparizione di una ragazza, trascura le indagini più elementari e si ritrova con un cadavere sulle braccia. Questo non pregiudicherà la sua carriera, che lo porterà fino al posto di capo della Sezione speciale Stranieri della polizia della capitale, ma l'ombra di quel caso insoluto, in cui sono coinvolti politici di estrema destra, esponenti della nobiltà nera ed ecclesiastici di peso, incomberà sempre su di lui, fino a che, in un'altra notte di delirio calcistico, quella del 6 luglio 2006 – la data della vittoria dell'Italia sulla Francia in un altro campionato del mondo – il suicidio della madre della vittima riaprirà drammaticamente il problema. Tanto più che nel frattempo sono morte, in circostanze più o meno analoghe, delle altre donne, dietro ai delitti si profila l'incubo di un serial killer e appare sempre più chiaro che gli addentellati del caso conducono più o meno direttamente al cuore di una lotta spietata per il potere tra le alte sfere della polizia e dello stato. E il nostro commissario dovrà fare parecchia strada, rispetto alle sue premesse ideologiche, per potersi muovere a questo nuovo livello e recuperare un minimo di rispetto di sé.
    Il romanzo, con le sue quasi settecento pagine, rappresenta in realtà un vasto affresco di due decenni di storia politico criminale a livello di classe dirigente ed è intenzione di Costantini di proseguirlo, facendone la prima parte di una trilogia che dovrebbe portarci fino ai giorni nostri. Un compito impegnativo, certo, ma non al di là delle possibilità dell'autore: se Tu sei il male soffre, per certi versi, di qualche sfasatura strutturale – non è poi così difficili difficile, per chi abbia una certa pratica del genere, capire dove finiranno col parare le indagini e la trama, ogni tanto, è davvero troppo aggrovigliata – non si può negare che si tratti di un'opera emozionante, capace di esercitare sul lettore un impatto straordinario. Per cui va letto, con i suoi pregi e i suoi difetti, nella certezza che rappresenti un capitolo importante nell'evoluzione del nero italiano. Se non l'avete ancora fatto, sbrigatevi a mettervi in pari.
16.01.'12
Roberto Costantini, Tu sei il male, "farfalle" – Marsilio, pp. 671, € 22,00