Mi accorgo, con un pizzico di sgomento, di non avervi ancora parlato dell’ultimo
romanzo di Piero Colaprico, la Trilogia della città di M., che pure è uscito
da un po’ e ha già vinto, ex aequo con Sorelle della Garlaschelli, il
“Premio Scerbanenco” al Noir in Festival. Con l’età, lo sapete,
si diventa storditi e per fortuna che in questo caso, è facile rimediare.
Voi, comunque,non lasciatevi impressionare da quel titolo solenne:
l’ovvio riferimento, esplicitato nell’Avvertenza introduttiva, è alla
Trilogia della città di K. della Kristof e a quella newyorkese di Paul
Aster, ma non temiate di trovarvi davanti a un tentativo di emulare le
audacie stilistiche di quegli autori: Colaprico è fedele alla sua vocazione
di scrittore di genere e non ha bisogno di imitare nessuno. Si potrebbe
pensare, piuttosto, a qualcosa come la trilogia marsigliese di Claude Izzo
(e scusate se è poco): alla volontà di ricreare l’immagine complessiva
di una città, il suo clima umano, sociale e sentimentale, attraverso un
certo numero di storie criminali. E il nostro autore, che ha studiato
la lezione di Scerbanenco, ha accumulato con la propria esperienza di cronista
giudiziario un bel po’ di informazioni sull’underworld cittadino di ieri
e di oggi e ha sviluppato, grazie alla collaborazione con Piero Valpreda,
il gusto per le storie di mala del tempo andato, è il tipo adatto per tentare
una simile impresa. I tre romanzi brevi che compongono la sua trilogia,
di fatto, rappresentano tre distinti esperimenti di noir ambrosiano: una
classica indagine per omicidio nell’alta borghesia delle professioni,
il resoconto della straordinaria notte brava di un vecchio malavitoso del
Ticinese di ritorno, dopo un congruo soggiorno nelle galere statunitensi,
nel quartiere della sua giovinezza e una storiaccia di droga, discoteche
e “gente su” dagli strazianti risvolti patetici. Il tutto ridotto
a unità, oltre che dalla figura dell’investigatore, un ispettore Bagni
della Omicidi a cui è facile predire una brillante carriera letteraria,
da una scrittura molto intensa e piuttosto elaborata, in cui il linguaggio
quotidiano si colora di tinte inaspettatamente epiche. Insomma, un
bel lavoro, che testimonia della maturità di un autore che ha ormai trovato
la sua via.
14.02.’05
Piero Colaprico, Trilogia della città di M., "Le gaggie", Tropea, pp. 377, € 15,00