Strane cose, domani | Raul Montanari

Gialloliva | Trasmessa il: 10/26/2009


    Raul Montanari ha debuttato nel 1994 con quello che, pur con qualche interessante anomalia, era indubbiamente un noir, ma ha fatto in fretta a passare alla narrativa senza aggettivi: si tratta, in effetti, di uno di quegli scrittori che del non essere autori di genere si fanno, quando capita, vanto. Capirete che il fatto che il suo ultimo romanzo, questo Strane cose, domani, concorra al Premio Scerbanenco e sia stato definito dall'autore in una recente intervista come un esempio di “post noir” abbia suscitato tra chi si occupa di queste cose una certa curiosità. La distinzione non è di quelle sulle quali possa avventurarsi un critico dilettante come me, ma fa capire, se non altro, come i rapporti tra la narrativa di genere e quella più o meno “pura” siano più complicati di quanto normalmente si creda.
    Strane cose, domani, comunque, è un bel libro, nella gloriosa tradizione europea del romanzo borghese di psicologie e sentimenti. Ha per protagonista uno psicologo milanese sulla cinquantina, separato, con un figlio ventenne, una fidanzata non molto più anziana, una storia di sesso con una paziente... un uomo, insomma, intelligente, sensibile, forse appena un po' opportunista, che tira avanti con dignità in questo mondo poco entusiasmante finché, per puro caso, incontra lei, Federica, liceale non ancora diciottenne, e tutta la sua vita, così faticosamente organizzata, va in pezzi. E fin qui, direte voi, non c'è nulla di particolarmente nuovo. Ma il fatto è che in un noir (sia pure “post”) deve esserci un mistero e Montanari, in materia, non si risparmia. Non lo colloca canonicamente in apertura, sarebbe troppo compromettente, lo lascia affiorare poco per volta, ma se ne serve comunque come il centro attorno cui organizzare la trama: c'è un'ombra nel passato del protagonista, anzi, ce ne sono due, c'è qualcosa di poco chiaro nella vita familiare della ragazza, e c'è un personaggio misterioso che compare e scompare nei momenti salienti e si rivelerà addirittura per un investigatore privato, anche se non si comporta come gli investigatori cui il genere ci ha abituato. Lo scioglimento finale, affatto inatteso, salverà un po' le ragioni di tutti, perché Montanari, comunque si voglia presentare, resta un narratore di tutto rispetto. Pensatela come volete, ma chiunque non sia un seguace troppo rigida della tradizione del nostro genere preferito, trarrà da Strane cose, domani vantaggio e diletto.
26.10.'09
Raul Montanari, Strane cose, domani, Romanzi e Racconti – Baldini Castoldi Dalai, pp.279, € 17,50