A argomenti davvero strani ricorrono
ns. intellettuali, qndo presi in furore di loro eterne polemiche. Su
Resp. di lunedì 02.03., x dirne 1, Enzo Siciliano, ansioso dare fatto suo
a Giuliano Ferrara, che osato parlare male di Pasolini x via di qla vecchia,
deplorevole poesia di solidarietà con forze ordine contro studenti eversivi
schierati a Valle Giulia, accusa povero Giulianone non solo essere stato,
a suo tempo, 1 di quegli studenti - quod interessato, in verità, mai nascosto
- ma di essere stato, tra loro, 1° di classe, e quindi, + di altri responsab.
di future nequizie. E x avvalorare argomentaz. aggiunge che Ferrara
era 1 che “poteva anche conoscere assurde tesi di Stalin su linguistica
e tenerle x buone”, xché comunisti italiani di ql tempo, anche giovani
comunisti, erano in parte così.
Sarà. A me personalm. non risulta
che Ferrara mai occupatosi di linguistica e poco comunque importamene,
in senso che credo che di ben altre malefatte possasi e debbasi accusarlo.
Sospetto fortem. che riferim. di Siciliano a “Marxismo & linguistica”
di Iosif Vissarionovic S. (1 di quei saggi che spesso citanosi senza mai
averli letti) contenga 1 di qle oscure allusioni traversali destinate passare
su testa di lettori normali et essere comprese da pochi iniziati, che tanto
piacciono a polemisti. Ma colpitomi, vi dirò, ql’aggettivo “assurdo”
applicato a tesi di Stalin su linguistica. Io qle tesi studiatole
(capitatomi, anzi, di riferirne in libro che scritto e pubblicato, in impari
collaboraz. con Silvio Ceccato) e posso assicurarvi che non contengono
niente di assurdo o di delirante, capace di infiammare mente di ingenui
studenti e spingerli su piazze a far a botte con polizia. Tutt’altro.
Sunt fin troppo ragionevoli e ponderate. Autore, figuratevi,
raccomanda attenersi a studi linguistici tradizionali, in grande tradiz.
di comparativismo ottocentesco, et esprime massima diffidenza verso moderne
tendenze innovative in senso formalistico o strutturale. Non diversam.
sarebbesi espresso, in quegli anni, + tradizionalista di docenti universitari
di glottologia: non a caso ediz. italiana, apparsa x tipi Feltrinelli in
mitico ‘68, est curata e prefata da Giacomo Devoto, che di “contestaz.”
studentesca era 1 di bersagli + cospicui. D’altr., essendo ql. saggio
apparso in 1950, 28 anni dopo Corso di De Saussure, 21 dopo Tesi Circolo
Praga, 11 dopo Fondamenti di fonologia Trubeckoj e 1 appena prima di Linguaggio
con tabella di Ceccatieff, est +tosto evidente che, al- da pdv linguistico,
Stalin, con rispetto parlando, era alquanto conservatore.
Niente di straordinario, ovviam. Qlo
x cui a sviluppo politico e sociale debba corrispondere, + o - automaticam.,
evoluz. altrettanto radicale in campo di scienze e arti est concetto caro
a storicismo, particolarm. a qlo marxista, ma ness1 mai sostenuto che 2
aspetti debbano procedere parallelam. in coscienza di st. individuo. Puotesi
beniss. essere conservatori in politica e rivoluzionari da pdv scientifico
e viceversa: est 1 contraddiz., sì, ma non unica che affligge vita umana.
Tutti sanno che Napoleone amava at follia musica di Pasiello et detestava
qla di autori che, in storie di musica, oggi vengono comunem. definiti
“napoleonici” (vari Cherubini, Spontini e simili). Non passavagli
neanche lontanam. x testa idea che sua attività di leader politico e militare
avesse contribuito a creare società che potesse anche non condividere suoi
gusti musicali. Stalin consideravasi marxista e probabilm. convinto
aver contribuito a costruire società diversa da qla che aveva trovato,
ma non vedeva niente di str. in raccomandare come oggetto di studio (e
sappiamo che sue raccomandaz. avevano certa qual forza cogente) tipica
manifestaz. di scienza “borghese”.
Naturalm., chi proprio non può sopportare
contraddiz., habet sempre aperta possibilità negarle. In ns. caso
non diffic.: ness1 motivo at mondo costringeci considerare Stalin personalm.
rivoluzionario. Sì, statolo da giovane, in senso che cospirato contro
zar e preso parte a Rivoluz. Ottobre, ma, come tutti sappiamo, smesso presto.
Al- da 1927 suoi sforzi stati incessantem. rivolti a conservaz. di
stato di cose presente. E tecniche che impiegato at uopo non particolarm.
innovative: eliminato rivali politici x via giudiziario amministrativa,
massacrato oppositori, stabilito solido regime polizia, rafforzato potere
di nazione dominante su qle sottomesse... non fatto nulla di diverso
di qnto sempre fatto capi politici in sua situaz. E quando 1 abituato
difendere status quo in politica (anche se magari definiscelo “conquiste
di socialismo”) ness1 può stupirsi se difenderà stesso status quo anche
in altri campi, compreso qlo di linguistica. X cui accusare eminente
giornalista conservatore esser stato stalinista da giovane est cosa abbast.
insensata, in senso che, ben lungi da individuare motivo di biasimo, corrisponde
a attestaz. di coerenza, i.e. a complimento.
Scusatemi se scherzo su argom. seri.
Ma in qs. giorni afflitti da polemica abbastanza sciagurata, qla
su num. di vittime di comunismo. Molte persone rispettab. (e.g. Luciano
Canfora) risposto a facili e interessate denunce di vari Courtois elencando
milioni e milioni di vittime che ferocia di vincitori di oggi prodotto
in sua storia sanguinosa. Se mettecisi a riflettere seriam. su conflitti
di qs. nostro secolo travagliato, accorgecisi che ness1 causa, e qla di
capitalismo liberale - di altre, est innocente. Canfora, in particolare,
ha osservato (Mani 03.03) che evento cruciale di XX sec., a qs. riguardo,
stata 1ª GM, guerra, da pdv di chi volutala e direttala, rigorosam. “borghese”,
che pure rappresentato + grande massacro noto at storia, nonché qlo che
reso possib., anzi, determinato, con ineluttabilità quasi geometrica, qli
che seguitile. Tutto vero, ovviam., anche se in mano a persone -
serie di Canfora polemiche di qs. tipo corrono rischio di esaurirsi in
serie di precisaz. quantitative veram. di pessimo gusto. Ma chi
crede ancora in causa di trasformaz. di società farà bene a ricordare che
errore + tragico che rivoluzionari possano compiere est qlo di adottare
metodi e argomentaz. di loro nemici.
08.03.’98