Conoscerete tutti, suppongo, Sarti
Antonio sergente, l’antieroe di Loriano Macchiavelli: è sulla breccia
dal 1974 ed è comparso, più o meno, in una quindicina di romanzi,
il che ne fa il più antico protagonista seriale del giallo italiano. Ma
Macchiavelli non è uno di quegli scrittori che si adagiano nelle formule:
il suo personaggio continua a essere in forza alla questura di Bologna,
serenamente incurante del fatto che nella polizia italiana il grado di
sergente sia ignoto, e continua imperterrito a mettere in luce le molteplici
nefandezze che si celano sotto la superficie, ormai un po’ logora, della
ex isola felice emiliana, ma riesce, ogni volta, a sorprenderci con qualcosa
di nuovo, a interpretare senza perdere il passo una realtà che in questi
trent’anni è cambiata parecchio, e non in meglio. In questo nuovo
romanzo l’autore si è associato un coautore: Sandro Toni, bolognese anche
lui, studioso di cinema e responsabile, anni fa, di un discreto giallo
in proprio. Non si tratta, tuttavia, della solita collaborazione
a quattro mani: mentre Macchiavelli segue, more solito, le indagini
di Sarti Antonio sull’assassinio di una singolare fanciulla, cara al cuore
dell’amico Rosas (è un’inchiesta rigorosamente ufficiosa, anzi tutti
gli dicono di lasciar perdere, ma lui non molla e ne ha ben donde, perché
il corpo, per sommo di sfiga, lo ha trovato lui), Toni intercala alla sua
narrazione, capitolo per capitolo, la storia dell’assassino, o presunto
tale, che, contro tutte le regole del giallo, è stato individuato, processato
e condannato verso pagina 30. Ne viene fuori un romanzo straordinariamente
mosso e articolato, ma misteriosamente unitario dal punto di vista stilistico
e dell’atmosfera. Forse gli antefatti sono un po’ troppo melodrammatici
e non tutti i carceri sono amabili e pittoreschi come quello descritto
nel libro, ma questi sono particolari, in ultima analisi, irrilevanti:
quella che ne vien fuori è una storia appassionante, con una serie di interpreti,
vecchi e nuovi, che non hanno perso un briciolo di smalto e una lezione
morale che, per essere espressa a mezza bocca e con il senso dell’ironia
e delle sfumature così tipico del grande Loriano, non è per questo meno
rigorosa. Si tratta, senza possibilità di dubbi, del romanzo italiano
dell’anno e non dovete proprio lasciarvelo scappare.
13.12.’04
Loriano Macchiavelli e Sandro Toni, Sarti Antonio e l'assassino, "Omnibus" – Mondadori, pp. 507, € 18,00