S. Marco evangelista e S. Giuseppe artigiano

La caccia | Trasmessa il: 04/26/1998





Ieri era 25 aprile, venerdì prossimo est  1° maggio, e qs., dunque, est occas. buona render nota lettera che inviatoci ascoltatore gentile, Carmine Bruno di Castronno, Varese.  Costui, iscritto a mitica FIOM, organizzaz. metalmeccanici facenti capo a CGIL, da alcuni anni riceve, insieme a tessera sindacale, agendina omaggio.  E da alcuni anni regolarm. incazzasi, xché da calendario accluso a ql’agendina né 25 aprile né 1° maggio risultano x qlo che lui ritiene dovrebbero indicare: purgate da ogni accenno at anniversario Liberaz. et a festa Lavoro qle date figurano dedicate at festa, rispettivam., di S. Marco evangelista e di S. Giuseppe artigiano.  Insomma, in agendine di sindacato NON esiste festa di lavoro.  Escludendo hpt di 1 svista, xché qle diciture, come ns. ascoltatore largamem. documenta, sono st. da anni et  “svista che dura anni non credib.”, ed escludendo che responsabilità vada fatta risalire at ditta che produce agende, xché metalmeccanici, nonostante tutto, sunt ancora ben 1.600.000, e x 45% aderiscono at FIOM, x cui numero di agendine che organizzaz. annualm. ordina a suoi fornitori non inferiore a 720.000, e chi ordina 720.000 agendine può pretendere che in calendario siano inserite tutte feste che vuole, compagno Carmine costretto pensare che omissione rappresenti 1  “resa senza condiz. at comproparte, al- su piano ideologico”.  Oggi come oggi, commenta, hpt di genere “rischia di essere in probabilità”.


Ma non finita qui.  Recatosi a trovare 1 compagno funzionario di metalmeccanici, ns. ascoltatore ricevutone in omaggio 1 calendario di Segreteria Provinciale di FIOM, calendario che suppone stampato in numero molto ridotto di copie, essendo funzionari in sua provincia - di 20.  Ebbene, in ql calendario festa di liberaz. est sopravvissuta e qla di lavoro anche.   Contraddiz. inspiegab., che pone preciso problema di eguaglianza: “O festa di lavoro esiste anche in agendine date a operai, o non deve esistere neanche su calendari di sindacalisti”.  1° maggio (et 25 aprile) non possono essere privilegio x pochi.  E chissà se “st. prassi est in vigore anche tra altre categorie di lavoratori o se est chicca di mitici metalmeccanici”.


Non siamo in grado, purtroppo, rispondere a qs. domanda.  Personalm., fatto parte di sindacato CGIL x qlche anno e mai ricevutone in omaggio né agendine né calendari, né in fondo aspettavomi riceverne, in presunz. - in seguito rivelatasi, come dire, presuntiva - che sindacato fosse organizzaz. di lotta e non distributore di gadget.  Se avesseromene mandata 1, comunque, vista politica che ql’organizzaz. perseguiva in tema orario di lavoro, non sareimi stupito se avesse indicato come lavorative tutte domeniche et abolito periodo ferie.


Xché su cosa totalm. d’acc. con ns. amico metalmeccanico.  Credere che da ql’agendina anniversario Liberaz. et festa Lavoro sparite x semplice svista, o x cause forza maggiore, come incoercib. volontà di tipografo devoto at oltranza a S. Marco o a S. Giuseppe, sembrami davvero diffic.   Funzionario responsab., magari, non avrallo fatto apposta, non avrà espressam. ordinato a tipografo di cassare qle 2 ricorrenze x qlche motivaz., + o - machiavellica, ma fatto che a qle 2 ricorrenze non badato, che neanche accortosi che non eranoci +, non può che avere significato ben preciso.


Fatto est che 25 aprile, abbiamolo letto anche in  qs. giorni, est festa controversa, che a quantità di persone non va proprio giù, come dimostrano continui tentativi di edulcorarla, snaturarla o relativizzarla, affiancando a ricordo di Liberaz. ossequio a coloro combattendo contro i quali qla liberaz. perseguita e ottenuta.  Era, e, finché non riusciranno abolirla, sarà tipica ricorrenza “di parte”, che ricorda come x instaurare in It. ql poco di democrazia che riuscitosi instaurare stato necessario prendere doverosam. a legnate certo numero di italiani che a ql programma proprio contrari e cui fautori, in ultimi 53 anni, non mai smesso deplorare sconfitta e auspicare rivincita.  E qnto at 1° maggio, anche se definiscelo comumem. così, non mai stato festa, al- in senso festoso di termine.  Est sempre stata scadenza di lotta: nata, 109 anni fa, in ricordo di strage e volutici decenni di scontri, anche feroci, x imporla (non dovunque) come ricorrenza a tutta società civile.  Non est “festa di Lavoro” e basta, ma festa di lavoro organizzato in lotta contro padroni x aboliz. di sfruttam., che est altra cosa che mucchio di gente (padroni, tanto x cominciare, e tutti loro reggicoda) non ama né ricordare né celebrare.


Be’, che voletevi che dicavi: tempi cambiati e certe caratterizzaz. di parte non piacciono +.  Snxtra moderna persegue bene generale di paese, at sopra di parti, e sindacato moderno rappresenta, o ambisce a rappresentare, struttura sociale complessiva, lavoro in sua totalità,  in tutte sue moderne e complesse articolaz.  E S. Giuseppe artigiano, che non esattam. esempio moderno, ma doveva essere 1 che x lavorare lavorava, figuriamoci, con ql figlio che non dava mano in bottega, ma non aveva, a qnto risulta, né controparti cui opporsi né rivendicaz. x cui scioperare, rappresenta modello ideale di lavoratore quali auspicanolo organizzaz. sindacali in anni ‘90.


Ah sì.  E xché qle 2 feste sul calendario di dirigenti hay sempre?  Be’, est ovvio: dirigenti devono dirigere, e x dirigere devono essere pronti a tutto.   Anche a certe inconsulte nostalgie di loro organizzati.  Suppongo che su loro agende qle date segnate in caratteri di scatola  e con grossi punti esclamativi, come segnali di pericolo.  Attenti, ragazzi, arriva 1° maggio!  Che S. Giuseppe artigiano mandicela buona.


26.04.’98