Robinia blues | Valter Biraghi

Gialloliva | Trasmessa il: 05/09/2005




Il romanzo di questa settimana, Robinia blues, è uscito cinque o sei mesi fa, ma, visto che le robinie fioriscono in maggio, possiamo anche parlarne adesso.  L’autore, Valter Biraghi (con la V semplice), va per la cinquantina e a quanto risulta dai risvolti è uomo con un passato: ha fatto il ’68, si è occupato di controcultura, è stato redattore di “Re nudo” (se non sapete che cos’è non importa, ma si trattava di una rivista di un certo peso) e, a giudicare dal  protagonista che si è scelto e da quello che gli fa raccontare deve essersi anche seduto su qualche cattedra.   La storia, in effetti, è quella di un ex sessantottino con esperienze di controcultura e un passato di insegnante, che adesso fa lo scrittore, è in crisi, lascia la grande città per stabilirsi nel paesello natale, lassù tra l’Olona e il Ticino, e nei boschi di robinie che coprono la brughiera trova il cadavere di un amico d’infanzia, anzi, di quello che, ai tempi, era il suo mentore e il suo idolo.  Per cui, visto che il locale maresciallo dei carabinieri non riesce ad andar oltre un’ipotesi di omicidio a scopo di rapina per opera di vagabondi albanesi, si trova costretto a indagare.

       Ora, sicuramente voi, da quelle persone ragionevoli che siete, aborrite le storie di provincia con i marescialli inetti e vi tenete lontani come dalla peste da ogni genere di ricordi di infanzia.  Ma in questo caso potete fare un’eccezione.  Il Biraghi (non si può non chiamarlo così, all’uso lombardo) è riuscito a costruire, su queste premesse preoccupanti, un autentico noir contemporaneo.  Non c’è niente di bozzettistico nella sua provincia smandrappata e ferita, con le villette, i pendolari, le fabbriche chiuse e i capifamiglia in cassa integrazione, non c’è nulla di innocente nell’infanzia che il personaggio rievoca  e non c’è – soprattutto – niente di convenzionale in quel suo attardarsi sui ricordi di un passato favoloso, ma inesorabilmente preterito.   È ovvio che il protagonista, avviandosi sulla strada pericolosa di chi deve scoprire che cosa sono diventati i suoi compagni di giochi (per non dire, naturalmente, delle compagne), si troverà a fare i conti con se stesso e con i miti della sua generazione, ma i risultati proprio ovvii non sono.  Insomma, siamo davanti a un autore che riesce a sorprenderci e di questo insolito evento non possiamo che essergli grati.



09.05.’05

Valter Biraghi, Robinia blues, "Gialloteca" – Flaccovio, pp. 237, € 13