Requiem per una pornostar | Jeffery Deaver

Gialloliva | Trasmessa il: 05/03/2010


    Jeffery Deaver, dopo la scomparsa di Ed McBain, resta forse l'ultimo giallista americano capace di padroneggiare compiutamente il mistery, di organizzare, cioè, le sue affascinanti trame d'azione attorno a un bel mistero succulento, di quelli che fanno sudare i personaggi indaganti e lasciano i lettori con il fiato sospeso. Non è esattamente, la sua, una riproposta del giallo a enigma, ma certo ne riprende alcune caratteristiche, come il gusto per i protagonisti – diciamo – fortemente caratterizzati e quello per l'assoluta imprevedibilità dei finali. In Italia, l'autore si è fatto conoscere, dalla metà degli anni '90 in poi, con i romanzi della serie di Lincoln Rhyme, ma anche quelli che ha scritto prima, e stanno arrivando in ordine sparso sul nostro mercato editoriale, meritano tutto il nostro interesse. Così non possiamo che rallegrarci del fatto che la Rizzoli, dopo averci fatto conoscere, in economica, la serie delle avventure di John Pellam, location scout per l'industria cinematografica con l'ambizione di fare, per il cinema, qualcosa di più e una certa tendenza a cacciarsi nei guai, riproponga oggi questo Requiem per una pornostar, il secondo romanzo della trilogia che Deaver ha dedicato al suo primo personaggio, la giovane Rune. È un'opera del 1990, ma non ha perso nulla della sua freschezza, anzi, ci riporta a un periodo in cui la produzione non era così standardizzata come oggi e i nostri autori respiravano, per così dire, un aura di maggiore creatività.
    È questa Rune una giovane donna disinibita e anticonformista: se fosse vissuta un paio di decenni prima la si sarebbe potuta definire una hippy, nei tardi anni '80 è semplicemente una irregolare nei meandri della Manhattan creativa. Lavora in un'agenzia di spot pubblicitari, ma sogna anche lei di fare del cinema: come filmmaker, se non come regista. Quando, di passaggio per Times Square, viene coinvolta accidentalmente nell'esplosione dolosa di una sala cinematografica a luci rosse e, come conseguenza immediata, fa la conoscenza di una diva del tipo di pellicole che in quel locale si usavano proiettare, decide che il mondo dei blue movies può essere l'argomento perfetto per un documentario sensazionale. Detto fatto, si fa prestare una betacam dai suoi riluttanti datori di lavoro e comincia a intervistare quanti personaggi di quel sottomondo riesce a raggiungere. Ma le cose si complicano perché anche Shelly, la pornodiva, finisce vittima di un'esplosione ed è subito abbastanza chiaro che le rivendicazioni giunte alla polizia a nome di un gruppo di fanatici religiosi sono fasulle e poi le domande di Rune pungono forse un po' troppo sul vivo, visto che qualcuno sta cercando di fare fuori anche lei, e nonostante la collaborazione di Sam, burbero poliziotto della Squadra Esplosivi che ne è evidentemente innamorato cotto, le ci vorrà parecchia fatica e un po' di fortuna per uscire viva dalla faccenda e capire che cosa veramente c'è sotto. Una storia molto tesa, molto vivace, ricca di colpi di scena e di svolte impreviste, con una protagonista davvero simpatica, forse più simpatica di quelli che avrebbero sancito negli anni a venire la fama dell'autore. Insomma, abbiamo dovuto aspettare vent'anni, ma ne valeva la pena.
03.05.'10
    Jeffery Deaver, Requiem per una pornostar (Death of a Blue Movie Star, 1990), "Rizzoli best" – Rizzoli, pp. 333, € 20,00