Pensa un numero | Anders Budelsen

Gialloliva | Trasmessa il: 12/12/2011


    Una proposta “natalizia” finalmente diversa dalle antologie di racconti che gli editori usano assemblare in questa stagione, anche se, per gli appassionati del genere, va segnalato che ne è apparsa una abbastanza potabile nella “Memoria” Sellerio: si intitola, senza troppa fantasia, Un Natale in giallo e vi troverete molti tra gli autori che compaiono abitualmente in quella collana. L'opera di cui vi voglio parlare oggi, comunque, è uno straordinario romanzo danese di oltre quarant'anni fa, una storia che nessuno aveva mai pensato a tradurre in Italia – anche se nel '78 ne era stato tratto un film che ha avuto abbastanza successo, L'amico sconosciuto di Daryl Duke, con Elliot Gould e Christopher Plummer – ed è stata recuperata oggi dagli specialisti in curiosità nordiche della Iperborea. L'autore, Anders Bodelsen, non è tanto uno specialista di thriller, quanto uno dei più importanti scrittori del secolo scorso nel suo paese, dove è comunemente annoverato tra i maggiori rappresentanti della corrente neorealista: tuttavia ha scritto con questo Pensa un numero un gioiellino noir, che basterebbe, da solo, a collocarlo tra i benemeriti del nostro genere preferito.
    Dunque, siamo alla fine degli anni '60, nei sobborghi di Copenaghen, sotto Natale. La capitale della Danimarca sarà anche la splendida bianca regina del nord, ma la sua periferia industriale non ha niente di bello, come non ha niente di bello la vita del protagonista, tale Borck, cassiere di banca, scapolo, solitario e palesemente destinato, a concorde parere suo e di tutti quelli che lo conoscono, a una vita squallida e insulsa. Anzi, a tale prospettiva il poveretto sembra affatto rassegnato. Almeno finché non si accorge per caso che il Babbo Natale del grande magazzino dirimpetto non è un vero Babbo Natale da grande magazzino, come a dire un qualsiasi avventizio addetto alla promozione delle vendite nei giorni prefestivi, ma un giovanotto che, sotto quell'insospettabile travestimento, si sta apprestando a rapinare la banca. Idea geniale: perché non mettere da parte più contante possibile in modo che quando la rapina avrà luogo lo sventurato malvivente trovi ben poco da arraffare e la maggior parte del bottino resti a sua personale disposizione? Detto fatto, il piano riesce perfettamente, il nostro Borck si ritrova in tasca una quantità di quattrini davvero ingente e nessuno, né tra i superiori né nella polizia, ha il minimo sospetto. L'unico che ha capito tutto, in realtà, è il mancato rapinatore, che però risulterà essere un pericoloso psicopatico tutt'altro che disposto ad accontentarsi dei pochi spiccioli che gli sono toccati e lo scaltro contabile si accorgerà a sue spese che una volta avviatisi sulla via del crimine non è tanto facile tornare indietro e che la prospettiva di spendersi in pace quei quattrini è meno immediata di quanto non avesse pensato. Ma di fronte alla mancanza di attrattive della sua vita precedente, anche i rischi di una carriera criminale hanno il loro innegabile fascino.
    La storia non è tutta qui, comporta qualche inevitabile complicazione narrativa, compresa l'entrata in scena di una specie di fémme fatale periferica, ma non si perde certo in lungaggini: anzi, nella sua concisione è davvero essenziale. Con pochi tratti azzeccati e una straordinaria capacità di definire i personaggi e l'ambiente l'autore delinea un quadro di purissima perfidia noir, l'ideale per chi desideri disintossicarsi dalla zuccherosità natalizia corrente. Ringraziamolo di cuore e auguri a tutti.

    18.12.'11
    Anders Budelsen, Pensa un numero (Tænk pä et tal, 1968), tr. it. di Maria Luisa Bocchino, "Ombre" – Iperborea, pp. 181, € 15,50