Parallelismi

La caccia | Trasmessa il: 11/16/1997



Storia, si sa, non ripetesi mai (at max ripropone 1 sola volta come farsa quod già aveva presentato come tragedia) e parallelismi storici sempre, qual + qual -, gratuiti.  Così on. Berlu altro giorno spinto a paragonare on. D’Alema a imp. Caligola, qlo che aveva, secondo tradiz. maligna, nominato senatore proprio cavallo, e cosa fatto sorridere molti - in consideraz., suppongo, di qla vaga connotaz. equina che caratterizza lineam. neosenat. Di Pietro -  ma fin troppo facile dimostrare che analogia non habet né capo né coda.  Gaio Giulio Cesare Germanico, che in 1ª infanzia, quando accompagnava padre in spediz. militari, ricevette da veterani soprannome con cui passato at storia, in grazia di modello mignon scarponi ordinanza che uso portare at campo, fu figura altam. drammatica: orfano in giovaniss. età, allevato da prozio sospettoso che avevane fatto arrestare madre, erede at trono imperiale a 25 anni, circondato da consiglieri interessati e ostili, sforzossi bravam. trasformare ibrido sistema principesco creato da Augusto in razionale monarchia di tipo ellenistico, spezzando privilegi tradizionali di Senato e appoggiandosi a popolo, e da senatori fu denigrato, combattuto e infine fatto ammazzare.   E comunque non aveva potere nominare senatore proprio ness1, uomo o cavallo: relativa storiella est una di tante calunnie fatte circolare da quanti vedevano messi in pericolo loro privilegi da riforme radicali che giovane Cesare aveva in progetto e ripresa da “storici” che avevano molto + a cuore proprio interesse di classe che verità.  In Roma di allora a voler cambiare troppo rapidam. cose correvasi rischio non solo di rimetterci ghirba, ma di venir fatto passare x pazzo at occhi posteri.

Neanche on. D’A., naturalm., habet potere nominare in Senato chi vuole lui: vero guaio di elez. D.P. est che responsabili non so qnte decine migliaia di cittadini, quod non est particolarm. incoraggiante x chi non riesce a credere che dando potere a tipi come lui Paese potrà avviare qle radicali riforme di cui habet tanto bisogno.  D.P. est uomo di centro, anzi, come ossessivam. ripete lui st., moderato, et moderati, x definiz., non fanno riforme radicali.  Difendono status quo e at max. sforzanosi escogitare qlche sistema x perpetuarlo, eliminandone, se proprio bisogna, mende + vistose.  In genere, storia dimostrato che non riesconoci, anche xché qle che costoro considerano mende eliminab. di solito sunt anima st. di sistema che intendono mantenere.  X dirne 1, gran parte di guai che affliggono economia di mercato e sistema sociale che fondasicivi dipendono da fatto che ricchezza di uni vive di povertà di altri, di qlo che olim chiamavasi, con termine crudo ma espressivo, sfruttam. di uomo su uomo.  Oggi tutti dicono essere senza remore x mercato, e certo ness1 ammetterà volere sfruttam. di chicchessia, ma provatevi, se riescevi, eliminare qla piccola menda.

St. giorno che D.P. insediavasi at Senato on. D’A., che, se non proprio nominatolo, stato al- suo sponsor, spiegato, parlando in Roma, dove credo candidato at Cons. Com., significato qs. sua operaz.  Ha detto che fuori da snxtra “hay grandi energie positive e mettersi in comunicaz.con qs. stato molto importante x paese.”  Ha aggiunto che “snxtra in qs. anni riuscita battere 1 sua ‘spocchia’ che rendevala contenta essere minoranza in mondo cattivo.  Superate iniziali diffidenze - ha aggiunto - siamo riusciti a metterci in comunicaz. noi e 1 altra parte di Italia.  Oggi possiamo dire che Ulivo, ns. progetto x paese, habent bisogno di talento di imprenditori che devono continuare a produrre ricchezza e soprattutto lavoro. (Resp., 13.11)”

Altro che Caligola.  Qui, se volessimo proprio cercare paragone storico, dovremmo spingerci a Luigi Filippo, a sovrano moderato messo su trono x impedire che popolo in armi imponesse restauraz. repubblicana, che invitava suoi sudditi a non pensare a politica, ma +tosto ad “arricchirsi”.  A produrre, idest, ricchezza e lavoro.  Era, xaltro, invito tipico di ql’epoca, qndo non ancora spentesi speranze liberali costruire società razionale, in cui lavoratori producevano ricchezza e padroni rimettevanola in circolo sotto forma di salario o x finanziare propri consumi, x cui tutti at fine vivevano felici e contenti, consapevoli essere su st. barca, che era poi migliore, se non unica, di barche possib.  Solo pochi fanatici, come ql tristo agitatore di Treviri che ostinavasi a voler creare su basi scientifiche critica di economia politica, notavano che, pur funzionando sistema a pieno regime e creando ricchezza in qunatità storicam. mai vista, num. di quanti continuavano morire di fame e venivano comunque esclusi da vantaggi di società che contribuivano a costruire con loro lavoro tendeva preoccupantem. a crescere.  Ma Luigi Filippo non tenuto a conoscere K. Marx.  Nè d’altr., tenuto a conoscerlo, oggi, on. D’A.

A proposito.  Luigi Filippo, come noto, non fececela.  17 anni dopo ql memorab. invito ad arricchirsi, popolo parigino, con tipica ingratitud., tornò su bariccate.  Era fatidico ‘48.  Certe volte est peccato che storia, come già detto, non ripetasi.

16.11.’97