Omicidio a Capodanno | Christopher Bush

Gialloliva | Trasmessa il: 01/11/2010


    Non ci si può assolutamente esimere, in questi primi giorni di gennaio, di segnalare questa prima edizione italiana di un piccolo gioiello degli anni '30, pubblicato nella collana che l'editore Polillo dedica al suo prediletto genere “inglese classico”. L'autore, che, come molti specialisti in misteri britannici, era in realtà di origine americane (nessuna parentela, comunque, con i due presidenti omonimi), è praticamente sconosciuto in Italia, ma è stato uno dei seguaci più prolifici e fortunati di quella scuola e questo Omicidio a Capodanno è un ottimo esempio della relativa maniera. Il lettore vi ci troverà tutto quanto ci si può ragionevolmente aspettare: una villa di campagna isolata dalla neve dopo un party, una linea telefonica opportunamente fuori uso, un certo numero di ospiti mal assortiti, un maggiordomo che chissà non sia la volta buona che il colpevole è lui, un paio di cadaveri molto discreti, un oggetto misterioso scomparso dalla cassaforte e un investigatore dilettante di raro acume. Per sua comodità, naturalmente, gli sono fornite le piantine della casa e del giardino. Manca solo, ma questa è responsabilità dell'editore, l'elenco dei personaggi.
    Omicidio a Capodanno, detto tra noi, è uno di quei romanzi che avrebbero mandato in bestia Raymond Chandler, tanto la trama è aggrovigliata e intessuta di sottigliezze, per cui, se, oltre ad ammirare l'opera del creatore di Philip Marlowe, ne condividete la poetica, non vi posso che consigliare di starne alla larga. Se invece siete di gusti un poco più ecumenici e non vi manca la pazienza di sopportare gli indugi iniziali – perché i romanzi di questo tipo ci mettono sempre un po' di tempo a carburare, non pensate ad Agatha Christie, che con il “classico inglese” ha meno a che fare di quanto comunemente si creda – se disponete, in aggiunta, di un tre o quattro ore libere, di una poltrona comoda, magari accanto al caminetto, e, possibilmente, di un blocco per appunti sul quale annotare alibi e moventi, forse vi lascerete ammaliare anche voi dal fascino di questo tipo di storie e dalla scrittura, un po' demodé, ma sempre elegante, che caratterizza i loro autori, Christopher Bush compreso. L'ingegnosità della soluzione, certo, non vi deluderà. E, naturalmente, buon anno.

    11.01.'10
    Christopher Bush, Omicidio a Capodanno (Dancing Death, 1931), tr. it. di Dario Pratesi, "I bassotti" - Polillo Editore, pp. 316, € 13,90