Nessuno, nemmeno tu | Lucia Tilde Ingrosso

Gialloliva | Trasmessa il: 04/19/2010


    Uno dei sottogeneri più difficili con cui un autore posa misurarsi oggi, si sa, è quello che potremmo definire “di detection moderna”. Come a dire un romanzo capace di riproporre il classico gioco dell'individuazione di un colpevole attraverso un labirinto di indizi e contraddizioni, collocando la storia in un'ambientazione contemporanea credibile e affidandola a personaggi che vi si trovino ragionevolmente a proprio agio. Il che comporta, naturalmente, la necessità di non soggiacere al fascino dei grandi eccentrici dei primi decenni della storia del giallo – perché riproporne un calco, sia pur ingegnoso, oggi non avrebbe molto significato – e di evitare, al tempo stesso, la tentazione di appiattirsi su qualche modello di successo, tipo la solita variante di commissario dal volto umano, soluzione che renderebbe il risultato altrettanto insignificante.
    Il personaggio di Lucia Tilde Ingrosso, giunta felicemente con questo Nessuno, nemmeno tu, al quarto romanzo, è un commissario – si chiama Sebastiano Rizzi e lavora alla Questura di Milano – e come ci è già capitato di osservare ha un volto sicuramente umano, ma non rappresenta l'incarnazione di nessuno. È dotato di quanta personalità basta per rendersi simpaticamente riconoscibile, ma non al punto di presentare come principale interesse ai lettori l'esibizione di se stesso. All'autrice, che gli dei la benedicano, interessa la trama. E può permetterselo: è perfettamente in grado di organizzare un complicato caso di omicidio nella Milano di oggi, descrivendo con vivace spirito di osservazione e gusto per il dettaglio – ma sempre senza esagerare – uno dei suoi ambienti caratteristici, quello, nello specifico, che ruota attorno alla musica pop, tra discografici, cantanti, agenti, addetti alle pubbliche relazioni e maneggioni vari. È appunto uno di costoro, un agente e manager che ha qualche successo alle spalle, ma naviga attualmente in acque abbastanza cattive, che si fa trovare con la testa fracassata nel privé della discoteca dove ha luogo un grande party promozionale. E tra la giovane cantante che ha sotto contratto ma che non ha ceduto alle sue avances e adesso vorrebbe passare a un'altra scuderia, la proprietaria della medesima, un certo numero di comprimari variamente interessati alle sorti del marchio e un paio di fascinosi reduci di Sanremo, di sospetti non c'è certamente difetto. Una bella faticata per il nostro commissario e i suoi abituali collaboratori, e il fatto che una delle principali indiziate si riveli come l'ex grande amore della sua gioventù non aiuta certo. O forse sì, vista l'ostinazione con cui ci dà dentro, schivando le numerose trappole che ostacolano il suo cammino e arrivando, a conclusione di un percorso alquanto intricato, a una soluzione classicamente impeccabile. Con un filo d'ironia, un pizzico di nonchalance e molta solida professionalità, la Lucia Tilde Ingrosso confeziona un prodotto degno della tradizione cui si ispira. Se poi siete dei fanatici assatanati del noir più noir che ci sia, be', allora potete anche non leggerlo, ma ci perdete voi.
19.04.'10
    Lucia Tilde Ingrosso, Nessuno, nemmeno tu, Kowalsky, pp. 344, € 15,00