Roberto Valentini, al suo terzo romanzo, si è affermato ormai come una
presenza chiave del nuovo giallo italiano, e non solo perché le storie
che ambienta tra Sassuolo e dintorni riescono sempre a stupirci e il suo
personaggio indagante, quello di un ex giornalista passato, in seguito
a una brutta esperienza, dalle inchieste di prima pagina alla cronaca locale,
ha uno spessore umano e psicologico superiore alla media. Il fatto
è che Valentini riesce a descrivere la provincia modenese senza indulgere
mai al bozzettismo, ma prestando una grande attenzione alla mescolanza
di tradizione e innovazione sociale che caratterizza quei luoghi e li rende
tanto caratteristici della realtà italiana di oggi, ritrovando, in quelle
cittadine tranquille e dall’aria sonnolenta, in quegli sfondi di pianura
apparentemente idilliaci, le tensioni drammatiche ed esistenziali dell’autentico
noir. Così, in questo Nero balsamico, completa una specie di trilogia
ideale del capitalismo emiliano all’alba del nuovo secolo, affrontando,
dopo il mondo dell’industria delle piastrelle (Impasto perfetto, 2001)
e quello dei fanatici dei bolidi di Maranello (Terre rosse, 2002), un settore
forse meno noto, ma altrettanto significativo sul piano economico e produttivo:
quello, non ve ne stupiate, dell’aceto balsamico. Perché probabilmente
non lo sapevate (io, almeno, non lo sapevo) ma anche l’industria acetiera,
nelle sue diverse varianti, è una importante fonte di reddito in quelle
regioni e nulla vieta che attorno a essa si dipanino le trame più complicate
e si scatenino le pulsioni meno commendevoli, quella omicida compresa.
I soldi, si sa, sono sempre soldi. Così Carlo Castelli, il
protagonista, invece di godersi la recente paternità o di indulgere in
santa pace al suo hobby di parco consumatore di vini pregiati, è costretto
a cercare di raccapezzarsi in una complicata vicenda di gelosie familiari,
sette sataniche, bande di motociclisti, disciplinari di produzione e intrighi
industriali vari. Ne vien fuori un giallo tranquillo, dal ritmo pacato,
caratterizzato da una grande pulizia di scrittura e da una certa sobrietà
di caratterizzazione (nonostante qualche lievissima sbavatura quando il
personaggio cede alla tentazione di riflettere su se stesso e sul suo ruolo
di indagatore, ma nei noir capita). Un libro serio, insomma, e un
autore da tenere decisamente d’occhio.
21.03.’05
Roberto Valentini, Nero balsamico, "Impronte" – Todaro, pp. 198, € 14,00 (CHF 22.-)