Motivo d'allarme | Eric Ambler

Gialloliva | Trasmessa il: 03/06/2006



Eric Ambler, si sa, è un classico del ‘900: ha praticamente inventato la spy story moderna, sta solidamente alle spalle di Ian Fleming e Le Carré e ci ha lasciato dei capolavori totali come Topkapi, Epitaffio per una spia e La maschera di Dimitrios (che non a caso è uno dei pochi romanzi che Fleming ci fa intravedere in mano a James Bond).  Eppure, c’era ancora un suo libro,  Cause for Alarm, del 1938, che in Italia nessuno si era preso il disturbo di pubblicare.  Ora, i motivi di questa trascuratezza negli anni ’30 erano affatto ovvii: i romanzi di Ambler sono spesso basati sulle disavventure di un bravo, se non brillantissimo, suddito britannico, costretto ad affrontare un paese ostile, in cui la distinzione tra malavita e pubbliche autorità è meno netta di quanto si possa desiderare e le norme del fair play democratico non contano più che tanto, e questo paese, nel caso, è l’Italia fascista.  Il giovane Marlow, ingegnere disoccupato, accetta un impiego a Milano, senza rendersi conto che la ditta (britannica) che lo ha assunto si occupa soprattutto di armamenti, il che comporta un certo tipo di rapporti con le autorità, con tutte le sgradevoli conseguenze che si possono immaginare.   E quando sono in ballo le forniture militari (e, più in generale, quelle governative), naturalmente si entra in un’area in cui le competenze tecniche servono a poco: si è esposti alle attenzioni della polizia e bisogna saper gestire i rapporti con un’orda di aspiranti mediatori avidi di mazzette.  Come che sia, l’idea di una storia in cui un bravo inglese deve ingegnarsi come può per sfuggire ai cattivi italiani e trova soltanto l’aiuto di un simpatico americano di origine russa  che si rivelerà abbastanza presto per  un agente dell’Unione Sovietica  (la guerra fredda, allora, non era stata ancora inventata) non era fatta, evidentemente, per entusiasmare gli editori nazionali.  Ma, santiddio, sono passati quasi settanta anni e il fatto che soltanto oggi l’Adelphi, che sta ripubblicando, passin passetto, tutto Ambler, si sia decisa a far tradurre Motivo di allarme è veramente singolare.  Tanto più che si tratta di un piccolo capolavoro: un romanzo d’atmosfera perfettamente ambientato – l’autore, che, a quanto si dice, ai servizi segreti di Sua Maestà non era del tutto sconosciuto, aveva avuto evidentemente modo di conoscere in prima persona l’Italia fascista e specificamente la nostra città – fondato su un’ipotesi politica del tutto credibile – le scaramucce diplomatiche tra Italia e Germania alla vigilia del Patto d’Acciaio – con un protagonista simpatico e una trama dalla solidità a tutta prova.  Certo, il quadro geopolitico oggi è completamente cambiato e certe polemiche, come quella, tipica di tutta la spy story dell’epoca, contro “i mercanti di morte” – che sta alla base anche della Maschera di Dimitrios,  – sono un po’ fuori moda, ma la narrativa è narrativa e un libro di questo genere è uno di quelli che nessuno può permettersi il lusso di lasciar perdere.  Sappiatemi dire.

06.03.’06

Eric Ambler, Motivo d'allarme (Cause for Alarm, 1938), tr. it. di Francesco Salvatorelli, "Gli Adelphi" – Adelphi edizioni, pp. 316, € 13,00