L'uomo con la faccia da assassino | Matti Rönkä

Gialloliva | Trasmessa il: 11/07/2011


    La Finlandia nella storia del giallo compariva, finora, soltanto per i due romanzi che Mika Waltari, meglio noto come il creatore di Sinhue l'egiziano, dedicò tra gli anni '30 e '40 del secolo scorso al commissario Palmu della polizia di Helsinki. Era costui una della prime incarnazioni di quei “commissari dal volto umano” che, sul modello del Maigret di Simenon, cominciavano allora a dilagare in Europa: la sua prima avventura, Kuka murhasi rouva Skrofin? (1939), è stata pubblicata nelle “scimmiette” Garzanti nel 1955 e sarebbe interessante rivederla oggi, alla luce del successo, scandinavo e internazionale, del prototipo. Dopodiché di gialli, in quella remota plaga di Europa, non ne saranno certo mancati, ma da noi, che io sappia, non ne è mai arrivata notizia. Siamo dunque particolarmente grati alle edizioni Iperborea, che con questo Uomo con la faccia di assassino di Matti Rönkä hanno ristabilito i contatti.
    Il sottogenere, certo, non poteva essere più diverso. L' “uomo con la faccia di assassino”, Victor Kärppä, ex cittadino sovietico naturalizzato finlandese (proviene dalla Carelia, una regione russa in cui vivono popolazioni di lingua finnica, il che non esclude, per chi si sia trasferito a Occidente, grossi problemi di integrazione), non è esdattamente un integerrimo funzionario. A Helsinki si guadagna da vivere un po' come investigatore privato e informatore della polizia e un po' come battitore libero al servizio di un assortimento di malavitosi, russi, finlandesi o baltici. Nonostante la faccia che si ritrova, non uccide nessuno, si tiene alla larga dai traffici di droga e dalle storie di prostituzione, non chiede altro che di essere lasciato in pace per conto suo, a vivere come una persona, magari cercando di approfondire i rapporti con la studentessa anticonformista che per lui comincia a rappresentare qualcosa di più di un rapporto occasionale. Ma non è facile: tanto per cominciare ha avuto, anni fa, qualcosa a che fare con il KGB e i servizi segreti russi che di quella benemerita organizzazione sono gli eredi sono sempre pronti a ricattarlo per i propri fini, una cosa che alla polizia finlandese potrebbe dare abbastanza fastidio. Quanto alle incombenze affidategli dai suoi abituali datori di lavoro, oltre che illegali, sono spesso altrettanto sgradevoli e pericolose, per cui il rischio di farsi deportare non va certo sottovalutato. E poi la sua vita è, in genere, pericolosa. In questo romanzo, per esempio, un incarico apparentemente di routine, ritrovare la moglie di quello che sembra un innocuo commerciante di libri usati, si carica di tutt'altri significati quando si scopre che la scomparsa è la sorella del leader indiscusso della mafia estone e che gli interessi del marito non si limitano affatto all'antiquariato librario.
    La trama non è particolarmente serrata e il lettore italiano, soprattutto se non ha le idee chiarissime sulle complicazioni etniche e politiche che angustiano quella parte del mondo, potrà avere qualche difficoltà nel seguirla, ma non importa: L'uomo con la faccia da assassino è soprattutto un noir di atmosfera, in cui l'intrigo serve più che altro a mettere in rilievo le reazioni del protagonista, un po' come nei primi romanzi di Le Carré, delineando una figura tormentata e malinconica che si è già conquistato un posto nella galleria dei protagonisti del giallo d'azione. L'autore è un giornalista televisivo molto noto nel suo paese: questo è il suo primo romanzo, di qualche anno fa, e si spera proprio che non rappresenti, nella sua produzione, un caso isolato.

    07.11.'11
    Matti Rönkä, L'uomo con la faccia da assassino (Tappajan näköinen mies, 2002), tr. it. di Marcello Ganassini, "Ombre" – Iperborea, pp. 182, € 15,50