L'ultimo libro | Zaran Zivkovic

Gialloliva | Trasmessa il: 02/15/2010


    Strana gente frequenta la libreria Il Papiro di Belgrado – se è a Belgrado, visto che non troverete nessuna denominazione o descrizione di ambiente, ma l'autore è serbo, anzi, a giudicare dal risvolto, è un personaggio eminente delle lettere serbe, e tutti i cognomi finiscono in -ic, per cui possiamo azzardarci a supporlo – una di quelle librerie vecchio stile di cui dalle nostre parti si sta perdendo lo stampo. Oltre a coloro che vengono normalmente per comperare i libri – o, occasionalmente, per rubarne qualcuno – ci sono quelli che i libri si limitano a leggerseli, comodamente sprofondati nelle poltrone predisposte dalle due ospitali libraie, e questo è niente, perché ce n'è uno che di libri ne porta, inserendoli clandestinamente negli scaffali, e un altro che, chissà perché, si limita a spostarli altrettanto clandestinamente da una posizione all'altra, secondo chissà quale ordine arcano. E c'è chi, assorto nella lettura in un gelido pomeriggio d'inverno, ci lascia tranquillamente le cuoia. Morte naturale, sentenzierà il medico legale della polizia, anche se è un po' perplesso perché all'autopsia la vittima, professore di pianoforte in pensione, è risultata in piena salute e non gli è riuscito in nessun modo di individuare la causa del decesso. Ma se il giorno dopo ci lascerà le penne un altro cliente, e il giorno dopo ancora un terzo, e tutti della stessa inspiegabile morte naturale, la faccenda, lo ammetterete anche voi, comincerà a complicarsi. L'ispettore Lukic non sa bene come indirizzare le indagini – anche perché a lui interessa soprattutto la bella signorina Vera Gavrilovic, una delle libraie – ma non per questo è disposto a tirarsi da parte quando sul luogo si presentano gli agenti dell'Agenzia per la Sicurezza Nazionale, i “servizi”, che anche da quelle parti riescono sempre a complicare le cose. Per cui, visto che ha letto Il nome della rosa, comincia a lavorare sull'ipotesi che la spiegazione vada cercata nel libro che le vittime stavano leggendo... anche se tra quelle pagine non c'è traccia di veleno e la soluzione dev'essere per forza meno materiale. Ma com'è possibile che un libro uccida? E perché i pochi indizi fanno supporre che si tratti del fantomatico “ultimo libro”? E ultimo in che senso? Insomma, avrete capito che l'indagine tende a farsi alquanto metafisica e, in effetti, il modello di questo curiosissimo romanzo non è il pur citatissimo Umberto Eco, quanto, nella sua impostazione astratta e nel sovrano disinteresse per i particolari realistici, quel Jorge Luis Borges cui l'autore, sembra, è stato spesso accostato e, in effetti, ha spiegato più volte nella sua opera quanto i libri possano essere pericolosi. Non è il caso, tuttavia, di lasciarsi impressionare: l'ispettore Lukic e la signorina Gavrilovic sono tanto simpatici che il lettore tende a passar sopra su quello che si potrebbe definire, a tutti gli effetti, un eccesso di sottigliezza. Nel mondo del giallo, si sa, c'è posto per tutti.
15.02.'10
Zaran Zivkovic, L'ultimo libro (Poslodnij Knjiga), tr. it. di Jeléna Mirkovic e Elisabertta Boscolo-Griolo, "narrativa tea" – Tea, pp. 233, € 10,00