L'ultimo giorno felice | Tullio Avoledo

Gialloliva | Trasmessa il: 11/03/2008


    La collana "Verde nero" delle Edizioni Ambiente ha, tra le tante collane di narrativa noir, perlomeno due caratteristiche insolite. » l'unica, per quel che ne so, che pubbli≠ca soltanto dei testi riferiti a una specifica ipotesi criminosa (dei "noir di ecomafia", come li definisce) ed Ë l'unica i cui autori contribuiscono, per il solo fatto di essere tali, a una iniziativa di interesse sociale, visto che parte dei loro diritti viene devoluta d'ufficio al progetto "SalvaItalia" di Legambiente, il che fa della collana "una campa≠gna di mobilitazione contro l'ecomafia e il silenzio che l'avvolge" nonchÈ "un'occasio≠ne concreta per affermare nel paese una nuova cultura della logica a difesa dell'am≠biente". Si tratta, comunque, di volumetti tascabili molto eleganti, in carta rigorosa≠mente riciclata, che vantano la firma di quasi tutti gli specilaisti italiani di una certa importanza, da Dazieri a Baldini, da Colaprico a De Cataldo a Macchiavelli. In effetti, in una dozzina di mesi, i curatori hanno messo insieme un corpus narrativo di alto li≠vello e di grandissimo interesse.
    L'ultimo giorno felice di Tullio Avoledo rappresenta un esempio particolarmente notevole di questo nuovo sottogenere. Avoledo, si sa, non Ë un autore di noir o di th≠riller in senso stretto: Ë uno scrittore difficile da inquadrare in qualsiasi genere, abba≠stanza estraneo ai "giri" letterari pi˘ noti e impegnato in una sua personale e origina≠lissima opera di scavo nelle contraddizioni di questo paese. Di elementi gialli nella sua opera ce ne sono tanti, ma sono sempre trattati con molta libert‡. Succede an≠che in questo romanzo, la storia, in sÈ semplicissima, di un personaggio apparente≠mente normale, un architetto di successo, non digiuno di soddisfazioni sul lavoro e affezionato alla sua famiglia, che partecipa, con moglie e figli, a una escursione eco≠logica nella laguna di Venezia, comprensiva dell'inevitabile pranzo a Torcello in un ri≠storante slow food. Ma Ë una normalit‡ solo apparente, come risulta chiaro dalle te≠lefonate che riceve sul cellulare e dai ricordi che innescano e ci fanno scoprire pro≠gressivamente non solo che il tipo ha una storia con una collega pi˘ giovane (e pa≠zienza: succede, si sa, quando si naviga sui quarant'anni...), ma anche che si Ë la≠sciato coinvolgere, in quanto erede (o presunto erede) di certi terreni di famiglia, con la mafia delle cave e delle discariche. E i nodi stanno per venire al pettine e la crisi Ë sempre pi˘ vicina e, insomma, questo Ë proprio l'ultimo giorno felice della sua vita. Un romanzo breve, credetemi, di straordinaria sobriet‡ e grandissimo impatto. Come Ë costume della collana, il breve testo finale di un esperto (in questo caso Antonio Pergolizzi, coordinatore dell'Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalit‡ di Legam≠biente) fornisce al lettore i dati concreti su cui si fonda l'elaborazione letteraria.

    03.11.'08
    Tullio Avoledo, L'ultimo giorno felice, "Verde nero" noir di ecomafia – Edizioni Ambiente, pp. 233, € 10,00