L'ultimo Catone | Matilde Asensi

Gialloliva | Trasmessa il: 04/04/2005



Si può non essere d’accordo, naturalmente, con il cardinale Tarcisio Bertone, che ha stabilito che Il codice Da Vinci di Don Brown è un testo empio e peccaminoso, la cui lettura va preclusa ai fedeli, pena non so se la scomunica o qualche altra grave sanzione ecclesiale, ma è certo che quell’innocuo bestseller, con il suo successo imprevisto, ha procurato dei danni abbastanza gravi al mondo del thriller.  È da più di un anno, ormai, che il tema dell’antico manoscritto e quello della setta misteriosa impazzano liberamente, con il risultato di sommergerci di massicci volumi, in cui, partendo da una situazione vagamente da spy story, si finisce dritti dritti nel peggior sciocchezzaio iniziatico che si possa immaginare.  Voi che potete, datemi retta: quando in copertina figura un qualche testo in caratteri antichi, o i risvolti accennano a chissà quale segreto tramandato per generazioni, lasciate pure perdere senza rimpianti.  E a me, visto che, per necessità professionali, me li devo leggere tutti, concedetemi per una volta di sbrigare in un colpo solo due romanzi del genere, opera entrambi, di autrici spagnole, cui è arriso, nel loro paese, un successo di vendite che solo un conoscitore approfondito delle perversioni iberiche potrebbe spiegare.  Il primo, L’ultimo Catone di Matilde Asensi, ben tradotto, come sempre, da Andrea Carlo Cappi, è stato scritto, ci assicurano, prima che Don Brown mettesse mano alla penna, ma ne sfrutta, ovviamente, il successo sul piano della distribuzione.  Comincia abbastanza bene, con un bell’intrigo vaticano, cui aggiunge un pizzico di pepe il dipanarsi del flirt tra una suora esperta in paleografia e uno studioso copto della materia, ma si perde subito nella descrizione di una serie di prove, particolarmente cretine, cui i protagonisti devono assoggettarsi per scoprire chi mai stia facendo incetta, nei reliquari di tutta Europa, dei frammenti della vera croce.   Il ruolo dell’antico manoscritto, che, opportunamente interpretato, guida i passi degli sciagurati, è rivestito dal Purgatorio di Dante, il che potrà offrirvi l’occasione di rinfrescare, se non altro, i ricordi del liceo. Il secondo,  La fratellanza della Sacra Sindone, di Julia Navarro, di un vero e proprio testo antico fa a meno, ma quanto a sette misteriose e a segreti tramandati non si risparmia.  L’oggetto del contendere è chiaramente indicato dal titolo, e presuppone una ambientazione italiana, ma il sospetto che l’autrice a Torino non abbia mai posto piede e  sappia ben poco, comunque, delle procedure della nostra polizia, si affaccia con una certa insistenza alla mente del lettore.  Nessuno dei due romanzi, ovviamente, riesce a cogliere quella felice mescolanza tra tematiche leggendarie, feuilleton sentimentale e moderno thriller di azione che caratterizza il prototipo, ma qui sta appunto il problema.  A volte i lettori possono anche essere disposti a farsi prendere in giro, ma l’operazione richiede un certo garbo che, in questi due ponderosi “mattoni” si fa fatica a trovare.  Tutto qui.

04.04.’05

Matilde Asensi, L'ultimo Catone (El Último Catón), tr. it. di Andrea Carlo Cappi, Sonzogno, pp. 483, € 18,00