L'ordine del sole nero | James Rollins

Gialloliva | Trasmessa il: 01/15/2007



Il giallo, ormai, è considerato un genere impegnato ad alto livello letterario e anche a coloro che si sono battuti, in passato, contro i pregiudizi che lo relegavano a un ruolo di letteratura di serie B può capitare di rimpiangere i tempi in cui aveva soprattutto un valore di “evasione”.  In fondo, tutta la narrativa moderna, dal Don Chisciotte in poi, è nata come fenomeno di evasione (nel senso che per “fare cultura” si scrivevano piuttosto poemi e tragedie) e non si dovrebbero disdegnare i prodotti che si propongono questo nobilissimo fine.   Nel nostro campo, purtroppo, sono sempre più rari e confinati, per lo più, al sottogenere avventuroso, in cui abilissimi artigiani continuano a produrre delle storie assolutamente disimpegnate, ma strutturate con abilità tale da tenere avvinta l’attenzione di chi legge per più ore di quanto normalmente ci si possa permettere.  Così, questo James Rollins, che non conoscevo, ma che apprendo essere già autore di fortunatissimi bestseller, ha un dono per la costruzione della trama che fa passar sopra qualsiasi riserva di natura ideologica o letteraria.  L’ordine del sole nero è presentato dall’editore italiano in modo da confondersi un po’ con la prole variegata del Codice da Vinci, e si capisce, ma è in realtà un classico thriller di avventura, mescolato, come usa oggi, con un po’ di fantapolitica, un pizzico di horror e un zinzino di fantascienza.  Il lettore è chiamato a saltare come un camoscio da un monastero del Nepal in cui succedono orribili cose, a una casa d’aste di Copenhagen in cui sta per essere venduto un esemplare della Bibbia appartenuto a Charles Darwin, a un parco nazionale del Sudafrica in cui si aggirano degli animalucci un po’ strani e al tetro castello che Heinrich Himmler si fece costruire in Germania come sede per la sua “Società di Thule”.   Sembrano tutte fantasie di non altissimo livello, ma, in realtà, si fondano su una documentazione più accurata di quanto si possa credere a prima vista: per esempio, l’esistenza di tutto un filone “magico” ed esoterico del nazismo, variamente collegato alla teosofia di madame Blavatsky, è ben nota anche a livello storiografico (se n’è occupato, in Italia, Giorgio Galli) e i discorsi sulle implicazioni teoretiche della fisica quantistica cui ogni tanto si abbandonano i personaggi, per quanto lunatici possano apparire, non sono affatto incompatibili con quanto parecchi serissimi scienziati hanno sostenuto in materia.   Ma tutto questo, naturalmente, serve soltanto da base: quello che conta è la serie ininterrotta di peripezie cui un gruppo di personaggi un po’ convenzionali, ma simpatici (i soliti agenti segreti e i soliti scienziati variamente allucinati, ma anche guardiacaccia sudafricani, dottoresse innamorate, ladruncole pachistane cresciute in Danimarca e altra consimile fauna) si sottopongono per impedire che i progetti catastrofici degli instancabili eredi del III Reich giungano a compimento.  Alla fine, il lettore può anche stancarsi un po’, ma, insomma, sono quasi 500 pagine e la carne è debole.  Programmate un due o tre serate sgombre da impegni e buona lettura.

15.01.’07

James Rollins, L'ordine del sole nero (Black Order), tr. it. di Paolo Scopacasa, "Narrativa" – Editrice Nord, pp. 494, € 18,60