Il giallo, ormai, è considerato un genere
impegnato ad alto livello letterario e anche a coloro che si sono battuti,
in passato, contro i pregiudizi che lo relegavano a un ruolo di letteratura
di serie B può capitare di rimpiangere i tempi in cui aveva soprattutto
un valore di “evasione”. In fondo, tutta la narrativa moderna,
dal Don Chisciotte in poi, è nata come fenomeno di evasione (nel senso
che per “fare cultura” si scrivevano piuttosto poemi e tragedie) e non
si dovrebbero disdegnare i prodotti che si propongono questo nobilissimo
fine. Nel nostro campo, purtroppo, sono sempre più rari e confinati,
per lo più, al sottogenere avventuroso, in cui abilissimi artigiani continuano
a produrre delle storie assolutamente disimpegnate, ma strutturate con
abilità tale da tenere avvinta l’attenzione di chi legge per più ore di
quanto normalmente ci si possa permettere. Così, questo James Rollins,
che non conoscevo, ma che apprendo essere già autore di fortunatissimi
bestseller, ha un dono per la costruzione della trama che fa passar sopra
qualsiasi riserva di natura ideologica o letteraria. L’ordine del
sole nero è presentato dall’editore italiano in modo da confondersi un
po’ con la prole variegata del Codice da Vinci, e si capisce, ma è in
realtà un classico thriller di avventura, mescolato, come usa oggi, con
un po’ di fantapolitica, un pizzico di horror e un zinzino di fantascienza.
Il lettore è chiamato a saltare come un camoscio da un monastero
del Nepal in cui succedono orribili cose, a una casa d’aste di Copenhagen
in cui sta per essere venduto un esemplare della Bibbia appartenuto a Charles
Darwin, a un parco nazionale del Sudafrica in cui si aggirano degli animalucci
un po’ strani e al tetro castello che Heinrich Himmler si fece costruire
in Germania come sede per la sua “Società di Thule”. Sembrano
tutte fantasie di non altissimo livello, ma, in realtà, si fondano su una
documentazione più accurata di quanto si possa credere a prima vista: per
esempio, l’esistenza di tutto un filone “magico” ed esoterico del nazismo,
variamente collegato alla teosofia di madame Blavatsky, è ben nota anche
a livello storiografico (se n’è occupato, in Italia, Giorgio Galli) e
i discorsi sulle implicazioni teoretiche della fisica quantistica cui ogni
tanto si abbandonano i personaggi, per quanto lunatici possano apparire,
non sono affatto incompatibili con quanto parecchi serissimi scienziati
hanno sostenuto in materia. Ma tutto questo, naturalmente, serve
soltanto da base: quello che conta è la serie ininterrotta di peripezie
cui un gruppo di personaggi un po’ convenzionali, ma simpatici (i soliti
agenti segreti e i soliti scienziati variamente allucinati, ma anche guardiacaccia
sudafricani, dottoresse innamorate, ladruncole pachistane cresciute in
Danimarca e altra consimile fauna) si sottopongono per impedire che i progetti
catastrofici degli instancabili eredi del III Reich giungano a compimento.
Alla fine, il lettore può anche stancarsi un po’, ma, insomma, sono
quasi 500 pagine e la carne è debole. Programmate un due o tre serate
sgombre da impegni e buona lettura.
15.01.’07
James Rollins, L'ordine del sole nero (Black Order), tr. it. di Paolo Scopacasa, "Narrativa" – Editrice Nord, pp. 494, € 18,60