L'informatore | Leslie Silbert

Gialloliva | Trasmessa il: 01/31/2005




Leslie Silbert, stando al risvolto dell’edizione italiana del suo primo romanzo, ha trent’anni, si è laureata a Harvard in Storia della Scienza, si è specializzata a Oxford in Storia del Rinascimento, lavora come detective in un’importante agenzia di New York, rilevata da un ex agente della CIA e, a giudicare dalla foto in quarta di copertina, è di aspetto alquanto grazioso.  Ammetterete anche voi che da una giovane donna che tanto ha avuto dalla vita, sarebbe troppo aspettarsi che sappia anche scrivere.  In effetti, L’informatore, un libro che, vertendo sui casi di un misterioso manoscritto elisabettiano, mira evidentemente a ripetere il successo del Codice Da Vinci e ha goduto, in patria, di un notevole battage pubblicitario, è uno di quei testi che procurano al critico qualche imbarazzo.  Gli elementi di un buon romanzo ci sono tutti: una protagonista simpatica (una giovane donna che, guarda caso, ha studiato Storia della Scienza a Harvard e Storia del Rinascimento a Oxford e lavora come detective in un’importante agenzia di New York, rilevata da un ex agente della CIA), un’idea di fondo intrigante, nel senso che le peripezie contemporanee alla James Bond si alternano a una vicenda parallela ambientata nella Londra del XVI secolo e incentrata sulla figura di quel Christopher Marlowe, che oltre a essere un eminente drammaturgo è stato coinvolto, in vita, in oscure storiacce di spionaggio e di malavita e porta, come se non bastasse, lo stesso cognome di un celebre investigatore hard boiled.  Una giusta mescolanza, insomma, di elementi avventurosi, eruditi e giallo spionistici, con in più quel pizzico di erotismo discreto che male non fa.  Ma la trama, ahimè, la trama è inutilmente complicata, al limite della incomprensibilità; la narrazione non riesce quasi mai a trovare un suo ritmo e la credibilità dei personaggi è praticamente nulla.  Una storia del genere, forse, la si potrebbe leggere con soddisfazione su un fascicolo di Segretissimo, per la penna di uno dei bravissimi autori italiani sotto pseudonimo che lavorano per quella testata, ma presentata con tanta pompa e tanti strilli entusiastici in edizione rilegata riesce soltanto a irritare.  Insomma,  se ne consiglia la lettura soltanto ad appassionati di spionaggio elisabettiano di fede davvero provata.  Gli altri facciano un po’ come credono, ma probabilmente potrebbero trovare di meglio anche nel deserto delle librerie di gennaio.  Vedremo qualcosa insieme la settimana prossima.



31.01.’05
Leslie Silbert, L'informatore (The Intelligencer), tr. it. Ira Rubini, Sonzogno, pp. 412, € 18,00