L'angelo del fango | Leonardo Gori

Gialloliva | Trasmessa il: 12/13/2005



La prima reazione del vostro recensore di fronte all’ultimo romanzo di Leonardo Gori, che, come forse saprete, ha vinto l’edizione 2006 del “Premio Scerbanenco” al recente Noir in Festival di Courmayeur, è stata, spiace doverlo confessare, di violenta irritazione.  Nulla  a che fare, precisiamo subito, con la qualità dell’opera e i meriti dello scrittore, anche se, come succede spesso con i vincitori dello Scerbanenco, non si tratta forse del suo migliore romanzo.  Il fatto è che Gori viene considerato, di solito, un autore di romanzi storici, e in effetti il suo personaggio, il capitano Arcieri, si è mosso, finora, sullo sfondo di episodi del tipo della visita di Hitler a Firenze nel 1936 o la liberazione del capoluogo toscano nel 1945.  In questa sua ultima comparsa, invece, è attivo, e senza forzature cronologiche, nei giorni della grande alluvione fiorentina del ’66, che sarà senz’altro un episodio storico anche quello, ma un episodio cui mi è capitato di partecipare personalmente, nelle file dei volontari che qui vengono descritti intenti a tirar su dal fango pacchi di libri nei sotterranei della Biblioteca Nazionale e, insomma, trovarsi calati così improvvisamente nella Storia è cosa che fa sentir vecchi e, che ci volete fare, un po’ irrita.  Ma queste sono considerazioni del tutto personali, e il romanzo, comunque, merita di essere letto.  Sullo sfondo di quei giorni difficili, Gori sa ambientare un intrigo complicato, le cui origini risalgano agli ultimi giorni del fascismo e in cui si mescolano, come sempre nei suoi thriller, vendette private e pubbliche nefandezze.  L’autore, che pure all’epoca non doveva aver smesso da troppo tempo i pantaloni corti, ricostruisce ambiente e atmosfera nei più minuti particolari (gli capita solo una volta di far accendere a un personaggio una MS, ma è un peccato veniale…) e riesce a inserire senza difficoltà la sua trama di fantasia nello schema dei tanti misteri reali dell’Italia di ieri e di oggi.   Il capitano, anzi, il colonnello Arcieri, non è un ufficiale dei carabinieri qualsiasi: fa parte di quelli che pudicamente si definiscono “i servizi”, ma il ruolo non gli impedisce di andare al fondo degli intrighi e delle trame eversive cui si trova davanti con impeccabile senso dei valori democratici e della giustizia.   Cui si aggiunge, in questa avventura alle soglie del pensionamento definitivo, un senso di malinconia esistenziale, unito alla consapevolezza che di misteri di quel tipo da risolvere ce ne saranno sempre troppi, che rende la storia più amara e, in un certo senso, più significativa.

13.12.’05

Leonardo Gori, L'angelo del fango, Rizzoli, pp. 349, € 16,50