La spia di Dio | Juan Gómez-Jurado

Gialloliva | Trasmessa il: 03/19/2007


    Devo confessare di avere un debole per i gialli ambientati in Vaticano. Non tanto perché ci sono sempre buone probabilità che tra i colpevoli e/o le vittime ci sia qualche alto, o altissimo, prelato, il che a un vecchio anticlericale par mio non può che fare piacere, quanto perché il Vaticano, dopo tutto, è un luogo di grandi valori e di procedure rigide, adattissimo, quindi, a far risaltare le caratteristiche di un genere come il nostro, che procedure e valori deve, di necessità, mettere in discussione. In altre parole, un bel assassinio all’interno delle mura leonine fa più effetto che altrove e le difficoltà che da quelle parti non possono che incontrare le normali indagini poliziesche rendono la miscela molto più saporita. Questo significa, naturalmente, che l’autore deve avere un minimo di familiarità con quello che succede nei Sacri Palazzi, ma, di solito, è ovvio che se uno non ne sa proprio niente sceglie una ambientazione diversa.

    Di solito. Perché è abbastanza evidente, nel caso, che Juan Gómez-Jurado, spagnolo, ventottenne, che con questo suo romanzo di esordio si è imposto di prepotenza nella classifica internazionale dei bestseller, di Vaticano non ne sa moltissimo. La vicenda , pur prevedendo una partecipazione fin troppo abbondante di cardinali, gendarmi pontifici ed ecclesiastici vari, si svolge più nelle vicinanze dei palazzi apostolici che al loro interno e se uno dei protagonisti si presenta come ex cappellano della CIA (non sapevo, francamente, che ce ne fossero anche lì), l’altra è una normalissima ispettrice della polizia italiana.

    Quanto alla storia, la si potrebbe definire una tradizionale storia di serial killer, magari a tinte un po’ forti, nel senso che, come in tutte le storie di serial killer il colpevole viene individuato mediante la ricostruzione del suo profilo psicologico e delle esperienze che lo hanno modellato, e in questo caso di tratta di esperienze abbastanza raccapriccianti, se non fosse che le vittime sono esclusivamente principi della Chiesa, riuniti a Roma per il Conclave che avrebbe eletto, due anni or sono, il pontefice attualmente regnante. Qualcuno, insomma, sta cercando di influire sull’elezione del papa con altri metodi che non le tradizionali invocazioni allo Spirito Santo, ed è su questa situazione di base che il lettore farà bene a concentrarsi, senza lasciarsi distrarre dai molteplici elementi splatter, dalla descrizione delle orrende sevizie che toccano ai poveri porporati e dagli inquietanti resoconti di cosa succede in certi istituti ostensibilmente deputati alla riabilitazione dei sacerdoti colti in peccato di pedofilia. Perché l’esecutore materiale, lo si sa fin dall’inizio, è uno spirito debole, un poveraccio che è giunto al sacerdozio dopo tutta una storia di abusi e sofferenze e non ha retto alla tensione del celibato ecclesiastico, ma il problema, come in ogni giallo che si rispetti, è quello di chi lo sta manovrando.

    Un romanzaccio, nel complesso, scritto e organizzato senza stare a pensarci troppo a lungo, ma bello solido, capace, nel suo ostentato pressappochismo, di agganciare l’attenzione di chiunque e tenerla avvinta fino a lettura ultimata. Una volta si sarebbe detto che non era roba per seminaristi, ma visto quello che, a quanto sembra, succede oggi in seminario, lo possono leggere tranquillamente anche loro.

    Juan Gómez-Jurado, La spia di Dio (El espia de Dios), tr. it. di Patrizia Spinato, "La gaja scienza" – Longanesi, pp. 349, € 16,60