Alessandro, come noto, sconfisse Persiani
e Cesare conquistò Gallie. Carlo Martello respinse Arabi a Poitiers,
Walenstein sbaragliò a Dessau truppe di Lega protestante, Napoleone vinse
a Cairo Montenotte, Lodi, Arcore, Rivoli, Austerlitz e altrove, Nelson
affondò flotta ispano-francese a Trafalgar, gen. von Moltke debellò Austria
e Francia, gen. Togo vinse a Port Arthur, gen. Diaz su Piave, gen. Montgomery
at a El Alamein, gen. Dayan in guerra 6 gg. Eccetera. Vero
che, come avrebbe osservato B. Brecht in sue Domande di 1 lettore operaio,
ness1 di costoro fece nulla di tutto qs. da solo e in genere limitaronosi
comandare altri che, at prezzo propria pelle, provvidero at bisogna. Tuttavia,
radicata tradiz. storiografica e ideologia corrente tende assegnare merito
di vittorie sopratt. at comandante in capo. Chi comanda progetta,
definisce linee di azione su cui altri muoverannosi, vede operaz. in suo
insieme: giusto che successo vada considerato opera sua.
Naturalm. sarebbe giusto che opera sua
siano considerate anche sconfitte, e infatti succede anche qs., anche se,
come avrete notato, succede + di rado. Che generale qsiasi sia stato
sonoram. sconfitto storia e cronaca affermanolo solo qndo non possono proprio
farne a -. Che Napoleone abbiale prese a Waterloo non negalo ness1,
anche xché se no non potrebbesi affermare che ivi vinto Wellington, ma
in fondo fu tutta colpa di arrivo imprevisto di truppe di feldmaresciallo
Blücher. Qndo trattasi di prenderle scuse non mancano mai et cmnque
qlo di sconfitta est 1 po’ rischio professionale di uomo d’armi et raro
che comporti conseguenze gravi x fama e xsino x carriera di interessato.
Dopo battaglia Novara fucilarono gen. Ramorino, ma era individuo
particolarm. sfigato e comnque, in suo caso, problema era qlo di negare
responsabilità di qc1 altro.
Unica eccez. a me nota a tendenza a
personalizzare, con tanto di nome e cognome, vittorie, sconfitte, trionfi
e responsabilità militari, finora, era qla rappresentata da M. Porcio Catone
detto Censore (234-149 a.C.) Costui, in polemica con tendenze culturali
di tempo, in sue Origines guardavasi bene fare nomi di singoli imperatores
e indicavali soltanto con loro funzione: console in carica, tribuno di
3ª legione, magister di flotta u.s.w. Con che, nisi aliud, ricordavasi
a lettori che vincitore agiva in qnto rappresentante di struttura sociale
che investitolo di potere e fornitogli mezzi x esercitarlo. Ma, storiograficam.
parlando, qla proposta fu flop pazzesco: Catone ricordato tuttora come
specie di eccentrico buzzurro e di sue Origines non restaci neanche riga.
Di fatto che non facessero nomi di generali informaci, in tono di
compatimento, solo Plinio Sr. (N.H. 8, 11).
Ma adesso, dopo 2200 anni, a ql grande
tornasi rendere giustizia. Come forse avrete appreso (dico forse,
xché giornali at notizia dedicato minimo spazio possib.), qs. settimana
stata resta nota relaz. finale di Commiss. incaricata indagare su comportam.
truppe italiane in Somalia. Da certo pdv a Catone, che era noto x
rigore con cui esercitò carica di censore, qla relaz. non sarebbe piaciuta:
rivela certa tendenza assolutoria, propensione, in mancanza di prove sicuriss.
e testimonianze a pr. di bomba, a confinare orrendi fattacci in esame nell’ambito
delle pure ipotesi non dimostrate. Ma non sarò certo io, che afflittovi
x otto mesi con mie polemiche garantiste, a lamentarmi di qs. Fatto
che xsino Commiss. Gallo, che cmnque avuto difficoltà mica male in accertare
fatti, in senso che Ministero e S.M. habent secretato tutto secretab.,
testimoni scopertisi afflitti da amnesia grave, somali venuti in Italia
a testimoniare scoperto che potevagli capitare finire arrestati x tutt’altre
accuse, xsino Commiss. Gallo, dicevo, dovuto ammettere che certo numero
di puttanate alcuni ns. compatrioti in armi laggiù in Somalia commessele.
Al- 1 stupro collettivo, pestaggi e arresti arbitrari in quantità,
qlche insignificante tortura e comportam. che ufficiali, a qnto pare, consideravano
“goliardici” e Commiss., bontà sua, definisce “grossolani”, come “frequente
dileggio in cfr. di somali, nonché ostentaz. presso talune unità di simboli
e slogan nazisti e fascisti”, che sunt propria bella cosa x esercito di
paese democratico. In generale sembra che indagine abbia “consentito
di confermare taluni episodi emblematici di violenza” e di “metterne
in evidenza anche taluni prima non segnalati”. Io qla relaz. non
lettola, né credo sarà tanto facile leggerla, ma bastano qs. frasi reticenti
e spiccata tendenza di commentatori a mettere mani avanti x farmi pensare
che “Missione Ibis” episodio di cui dovremmo tutti vergognarci, 1 offesa
at disgraziatiss. popolo somalo che sommasi a molte offese che storicam.
Italia già infertogli, a - che vogliate credere at favola x cui colonialismo
nazionale laggiù stato pacifico e pacioccone. D’altronde, libri
di storia evitano con cura di parlare di certi episodi, come repressioni
ivi compiute in tardi anni ‘20, che xsino Mussolini ebbe, 1 volta, occasione
di deplorare.
Sì, ma che c’entra Catone cens.? C’entra,
c’entra, in senso che anche relaz. di Commiss. Gallo, come Origines, non
fa nomi di comandanti. Dice che “responsabilità + gravi sunt emerse
a + bassi livelli, con partecipaz. attiva o presenza compiacente e divertita
di giovani uffic. e sottuffic. a taluni episodi di violenza”; che alcuni
comandanti di compagnia e di battaglione “habent avuto qnto - colpa di
non sapere in 1 situaz. operativa e logistica che tenevali a contatto con
unità minori” e che, udite udite, “at vertici massimi est mancata capacità
di prevedere che certi fatti sarebbero potuti accadere e stati trascurati
controlli”. E, + o -, basta. Nomi non ne fa. Magari
qche singolo individuo sarà deferito at magistratura civile o a qla militare
(che chissà qnto occuperassene, visto atteggiam. che FFAA assunto su questione),
ma a responsabilità di alti comandi, rivestiti, come tutti sanno, prima
da gen. Bruno Loi e poi da gen. Carmine Fiore, alludesi soltanto senza
far nomi. A generali tocca solo gloria: infamia x qnto commesso da
loro truppe non puoteli né develi toccare.
Be’, che volete che dicavi. A
me, qs. tratto di ipocrisia sembra aumentare turpitudine di intera vicenda.
E non consolami pensare cosa avrebbe fatto a quei generali e a quei
commissari inflessib. Catone.
31.05.’98