Quando piccolo, mia madre, santa donna,
portavami tutti pomeriggi at giardini. Ovvi motivi ubicaz. ns. residenza
spingevanoci quasi sempre at Parco Ravizza, ma non pensate, pregovi, at
attuale realtà degradata di qlla piccola area verde,a suoi prati
spellacchiati e a sue discutib. frequentaz. notturne. In primissimi
anni ‘50 P. Rav. era gioiello. Folti tappeti erbosi, alberi fronzuti in
perfetta salute, vialetti a ghiaia che era piacere guardarli. Probabilm.
sto esagerando, dando voce a ricordi di infanzia, che tendono sempre abbellire
cose, ma possiamo essere ragionevolm. sicuri che situaz. molto migliore
di adesso.
1 cosa, però, ricordomela con sicurezza.
Ql’eccellente stato di conservaz. aveva suo prezzo. Su
prati non potevasi certo giocare a pallone: solo porvi piede severam. vietato.
Cani dovevano starsene buoni buoni at guinzaglio. Noi bambini
non potevamo sfrecciare con ns. biciclettine altrove che su unico viale
centrale asfaltato, quod francam. 1 po’ noioso, e se solo avessimo cercato
di svicolare su vialetti laterali sicuri che severam. ripresi. Giravano
certi vigili vestiti di verde scuro, su grosse biciclette nere, e minacciavano
multe a raffica. E siccome tutti molto obbedienti, a infrangere regole
non pensavamoci nem-.
In età adulta trasferitomi + in centro,
in immediate vicinanze Parco Sempione, attraverso qle capitami passare
spesso. E devo dire che tutto diverso. Quei vecchi divieti,
grazie at cielo, caduti. Su viali e vialetti, altro che biciclette,
passano fior di automob., e fatto che appartengano in genere a pubbl. amministraz.
o a corpi armati di stato non rende loro gas di scarico - sgradevoli e
loro effetto su ghiaia - dirompente. Su prati camminasi, giocasi,
siedeci in circolo e sdraiacisi a coppie, tanto vero che tra fili erba
e chiazze desertificate prevalgono nettam. qs. ultime. Cani vanno
e vengono festosi, segnando territorio con loro metodi caratteristici e
rendendo percorso difficoltoso a chi non ama calpestarne escrem. Di
alberi, meglio non parlarne, visto che metà sembrano su punto di crollare
e altra metà già crollata. E se riguardo at laghetto non posso fare
paragoni, xché at P. Rav. laghetti non eranonece, posso assicurarvi che
di laghetti tenuti + schifosam. di qlo di P. Semp. difficile trovarne in
parchi di tutto mondo.
Bel probl., però. Stato
di degrado deriva evidentem. da usura, come a dire da uso. X proteggere
erba bisognerebbe impedire camminarci sopra (e farci altre cose che fannosici).
Cani, se risolutam. tenuti at guinzaglio, sporcherebbero solo in
apposie aree; vialetti chiusi at traffico sarebbero assai + piacev. da
percorrere; laghetto cui ness1 potesse accedere x gettarci schifezze sarebbe
molto - rivoltante di qnto adesso. Ma d’altro canto, che cav. serve
parco se non possononese frequentare prati, se vietato sedersi in circolo
con amici a suonare bongo o sdraiarsi con morosa accanto a cespugli, se
preclusa possibilità di innocua partitella a pallone, se, in genere, bisogna
trattarlo con rispetto e cautela dovuti a palazzo di cristallo o a vecchio
zio malfermo in salute? Tra parco in perfetto assetto e praticam.
precluso a utilizzzaz. di cittad. e parco utilizzab., sì, ma conciato da
tra via, non facile scegliere.
Be’, diretemi voi, contraddiz. non
irrisolvib. Basterebbe (oltre che minimo miglioram. educaz. frequentatori)
po’ manutenz. Se tapperti erbosi falcioli, riseminoli e irrigoli
regolarm., poi puoteci passar sopra reggim. ussari senza far danno, e qnto
a giocarci a pallone o altro, inventati apposta. Alberi pericolanti
basta potarli giudiziosam., laghetti drenanosi ogni tanto, ghiaia di vialetti
rinnovasi o incrementasi a intervalli reg. Tra 2 hpt estreme, saraccene
bene 1 intermedia e ragionev. che permetta salvare capra e cavoli.
Sì, sì, d’accordo. Guai est che
qla manutenz. non falla ness1. E non, guardate bene, x mancanza di
fondi. Di soldi su P. Semp. ns. amministr. com. stannone profondendo
parecchi. Ma non certo x potare alberi, falciare prati e drenare
laghetto. Stanno spendendo fortuna x recintarlo, povero parco. In
indifferenza generale, che chissà xché tutti gridato come matti di fronte
a intenz. cingere di cancellate parco di pza Vetra e ness1 ha fiatato di
fronte a idea di mettere in gabbia intero P. Semp., bella cancellata già
sistemata su lato v.le Alemagna e v. M. Pagano, e preparativi x istallarla
già alquanto avanzati lungo v.le Elvezia e v. Legnano. Ancora qlche
mese, e, giusto at arrivo primavera, giochi fatti.
E xché tanto criminale dispendio di
danaro pubblico in opera che non est evidentem. qla di cui ql’area habet
bisogno? X tenere fuori da parco di notte elem. indesiderab.? Ma
figuriamoci: di elem. indesiderab., intenti a loro commerci, at P. Semp.
haccene abbondanza di giorno (qndo hay clienti), dentro et fuori perimetro
erigenda cancellata e tecniche x eliminarli evidentem. altre. Guardate:
io pensatoci a lungo et unica hpt. che venutami in m. est che a certa gente,
non hay santi, cancellate, inferriate, barriere, che volete che dicavi,
piaccionogli. Fatti così. Su idea di rinchiudere qc. o qc1,
di stabilire ore in cui chiudere cancelli e riaprirli, di vietare accesso
dalle alle, hay chi misura proprio potere. E se x ora accontentanosi
costruire qc. che tiene gente fuori da qc. altro, diamogli 1 po’ di spago
e vedrete che cominceranno a pensare a come tenerla + possib. dentro. In
fondo, solo questione di pdv.
07.12.’97