Le informazioni che si possono ricavare su questa Barbara Baraldi dalla
quarta di copertina del suo secondo romanzo non sembrano particolarmente
tranquillizzanti: si legge che è anche fotografa, che è cresciuta nell'ambiente
metropolitano e notturno dell'Emilia Paranoica che descrive, che è appassionata
di cinema di genere, colleziona bambole esotiche, ha lavorato come modella,
ha vinto il premio “Mario Casacci”, che non so cosa sia, nonché il “Gran
giallo città di Cattolica”, suppongo per un racconto, e che, con lo pseudonimo
di Luna Lanzoni ha pubblicato il romanzo La ragazza dalle ali di serpente
presso una non meglio nota casa editrice Zoe, ricavandone grande successo
negli ambienti alternativi. Uhm... Più interessante, dal nostro
punto di vista, è forse il fatto che la collana in cui compare La collezionista
di cuori infranti sia diretta da Luigi Bernardi. Bernardi è
sempre stato uno straordinario talent scout, sin da quando, ai tempi
della Granata Press, ha pubblicato per la prima volta Fois, Lucarelli,
Cacucci, Ferrandino e tanti altri, inventando praticamente il noir italiano
contemporaneo (oltre a importare qui da noi autori del livello di Paco
Taibo II, Didier Daeninkx e Andreu Martin) e questa nuova collana, una
elegantissima serie tascabile di testi brevi, ha un evidente carattere,
al tempo stesso, di ricerca e di progettualità. Il lettore esperto,
insomma, capisce subito che lo attende una lettura non facile, ma che
ne varrà la pena.
E infatti. La Baraldi ci racconta, in
un suo linguaggio personalissimo e molto efficace, una specie di
flusso di coscienza alternato, la storia dell'incontro di due ragazze:
tutte e due, ciascuna a suo modo, molto alternative, molto schizzate e
molto infelici, che si sono conosciute in chat (passano molto alla tastiera,
a volte indossando normalmente gli slip, altre volte calandoseli alle
ginocchia) e adesso una delle due, quella più timida, più confusa, più
piena di paure e, in sostanza, più incasinata, è venuta a trovare l'altra
nella città emiliana in cui costei vive, consumando un rapporto residuale
piuttosto nevrotico con un compagno che non sembra valere troppo la pena.
Non c'è, nel breve giro di pagine disponibile, lo spazio per grandi
sviluppi, ma si capisce subito che la situazione è più complessa di quanto
appaia e che qualcosa andrà a finir male, anche se nessuno, credo, si
spingerà a immaginare quanto male possa finire. Ma siamo nel
noir più noir che si possa immaginare e l'opera non si raccomanda
ai fautori del giallo come divertissment e, in generale, ai lettori
di stomaco debole. Ma ce la si può fare, naturalmente, per scoprire
che, come da previsioni, ne valeva davvero la pena. Benvenuta a
Barbara Baraldi, tenetevi forte e buona lettura.
21.01.'08
Barbara Baraldi, La collezionista di cuori infranti, "Babelesuite" - Perdisa, pp. 116, € 9,00