La bellezza è un malinteso | Sandrone Dazieri

Gialloliva | Trasmessa il: 03/29/2010


    Sono passati sei anni dall'ultima avventura che Sandrone Dazieri ha dedicato al suo Gorilla e cominciavano a temere che all'autore, immerso nel lavoro editoriale, restasse soltanto il tempo di produrre delle opere minori (anche se È stato un attimo, del 2005, era molto divertente). Niente paura: con questo La bellezza è un malinteso, appena uscito nelle “Strade blu” Mondadori, autore e personaggio si confermano straordinariamente in forma, Il romanzo, in effetti, rappresenta uno dei noir più intensi che siano apparsi da parecchio nel nostro paese, un'opera che riflette una nuova maturità dell'autore e ci spinge a perdonargli i cinque anni di quasi silenzio che ci ha inflitto.
    Il Gorilla è invecchiato, naturalmente. Non è più così alternativo, si è sposato, lavora per le assicurazioni, ha la licenza della questura e il porto d'armi e dispone pesino di un ufficio con tanto di segretaria (una segretaria forse un poco particolare, ma tant'è). Ma è sempre tormentato dal vecchio assillo, dalla incapacità di sorvolare senza incazzarsi di brutto sulle nefandezze piccole e grandi del quotidiano e deve sempre fare i conti con il suo alter ego, con quella proiezione violenta e razionale di sé che chiama il suo Socio. Anzi, è proprio il rapporto tra le sue due personalità, che nei primi romanzi era soltanto un espediente narrativo, una caratterizzazione bizzarra e grottesca, che rappresenta, adesso, il perno psicologico e poetico della vicenda, l'elemento che conferisce una nuova drammaticità alle situazioni che via via si dipanano. Il Gorilla, dicevamo, non è capace di far finta di niente quando incrocia il disagio e il dolore altrui: se lo incaricano di individuare, tra i dipendenti di una ditta di consegne a domicilio, il responsabile di una serie di piccoli furti e se costui, una volta individuato, non regge alla pressione e si butta sotto un treno della metropolitana, non può scuotere le spalle e far finta di niente. Deve scoprire quale esattamente era il rovello che affliggeva quel disgraziato, chi era la ragazza che gli ha parlato un attimo prima del gesto insano, come si inserisce costei nel quadro di una rapina di un paio di anni prima, in cui un imprenditore è stato ridotto allo stato vegetale ed è sparita una preziosa opera d'arte... La pista condurrà il nostro eroe in un mondo di efferatezze sempre più dolorose, in un inferno decisamente più oscuro di quanto la relativa banalità della situazione iniziale facesse presupporre. Il protagonista si troverà braccato e costretto a lottare per la sua vita e l'incolumità della sua donna, senza poter contare, come sempre, altro che su se stesso. E, naturalmente, sul suo Socio, che è al suo fianco in una interazione molto più stretta di quella cui eravamo abituati. La sua (o la loro?) ricerca sfocerà in una lunga sequenza di azione di straordinario effetto drammatico ed emotivo e non vi dirò nulla, ovviamente, del finale, perfettamente allineato alla dimensione tragica dell'intero romanzo. Insomma, credetemi, La bellezza è un malinteso è sicuramente uno dei libri dell'anno e non provate neanche a farne a meno.
29.03.'10
    Sandrone Dazieri, La bellezza è un malinteso, "Strade blu" – Mondadori, pp. 279, € 17,50