l testamento di Nobel | Liza Marklund

Gialloliva | Trasmessa il: 01/18/2010


    Tra i protagonisti dell'irresistibile ascesa internazionale del giallo scandinavo, Liza Marklund non è forse la più conosciuta, ma sarebbe un grave errore trascurarla. Scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva, dimostra una notevole capacità di scavo nei misteri istituzionali del suo paese (il suo precedente romanzo, Il lupo rosso, affrontava di petto il problema cruciale dell'omicidio Palme) e dispone – soprattutto – di un personaggio originale, tutto diverso dai commissari dal volto umano di Mankell e dagli organizzatissimi reporter di Larsson. Annika Bengzton è giornalista anche lei, ma non certo al livello di Millennium: lavora per un quotidiano della sera piuttosto giù e sempre a rischio di qualche rovinosa acquisizione e ristrutturazione. Per di più ha due bambini piuttosto pestiferi, un marito decisamente stronzo convinto che lavorare al Ministero della Giustizia sia il top, un vicino di casa che considera la sua presenza un insopportabile oltraggio per il quartiere signorile in cui si è trasferita e un rapporto non proprio idilliaco con la polizia. Tuttavia, quando è sulla notizia sa rivelarsi un vero mastino e riesce a sublimare le incertezze e la confusione della vita privata in una accanita ricerca della verità. In questo romanzo le tocca il classico “colpo grosso”: è presente, in posizione privilegiata, quando, durante la cerimonia della consegna del Premio Nobel per la medicina, una donna (che si rivelerà per una pericolosissima killer) uccide a colpi d'arma da fuoco la presidentessa del Comitato del Karolinska Institutet, in pratica colei che designa il vincitore. È l'occasione per una indagine a tutto campo nei retroscena del mondo del Nobel, che, tra rivalità accademiche e concreti interessi industriali, è molto più aggrovigliato di quanto si creda. Per non dire del fatto che anche la figura del grande scienziato svedese presenta certi risvolti poco noti, che non sembrano del tutto estranei a questo caso. Ma Annika è l'unica ad aver visto l'assassina da vicino, è una testimone chiave, dunque, e le viene imposto il silenzio stampa. Ciò per lei significa il rischio concretissimo di perdere il lavoro e finire confinata tra le quattro pareti domestiche, che è giusto l'ultima cosa, poveretta, possa augurarsi. Ma riuscirà a venire a capo dell'impasse, soprattutto grazie all'ostinazione con cui si aggrappa al suo lavoro e la collaborazione di un paio di amici, dopo cinquecento pagine di tentativi a vuoto e di intrighi all'apparenza troppo complessi per una semplice cronista. Un giallo più mosso, quindi, meno riflessivo di quanto ci si attende di solito da un autore svedese, più vicino a certi modelli della tradizione hard boiled, ma appunto per questo piuttosto interessante. Provare per credere.
18.01.'10
Liza Marklund, l testamento di Nobel (Nobels Testamente, 2006), tr. it. di Laura Cangemi, "Farfalle" – Marsilio, pp. 524, € 9,00