Avete presente quei cani che, non paghi
di riportare zelantemente al padrone il pezzo di legno o il qualsivoglia
altro oggetto che lui ha lanciato lontano, prendono l’iniziativa di andare
a frugare nei cespugli o a raspare nel sottobosco alla ricerca di qualche
oggetto da deporre ai piedi dell’essere umano cui si sentono affettivamente
legati? La situazione, per costui, può essere fastidiosa e persino
imbarazzante, perché la preda in questione, di solito, è rappresentata
da un qualche disgustoso fracidume d’incerta origine vegetale o animale,
ma non ci si può fare niente. L’amico quadrupede è lì che agita
freneticamente la coda e ti fissa compiaciuto con quei suoi occhioni affettuosi
e tu, per quanto infastidito, o addirittura disgustato, non hai altra scelta
che quella di elargirgli l’agognata carezza. Lui, d’altronde,
agisce in buona fede. Fin da quando era cucciolo, grazie a quel meccanismo
psicologico che gli etologi definiscono di imprinting, ti ha identificato
una volta per tutte come il suo capobranco e oggi ti rende l’omaggio che,
nella cultura canina, al capobranco si addice. I cani non conoscono
le finezze dell’etologia e non sanno che noi scimmioni abbiamo un sistema
sociale e un quadro valori abbastanza diversi da quelli di loro lupi.
L’osservazione
non vi sembri strana, ma si direbbe che a un analogo processo di imprinting
siano stati sottoposti in tenera età i più autorevoli membri del governo
italiano. Basta vederli all’opera nell’attuale contingenza internazionale.
Anche loro presentano al capobranco una quantità di offerte che non
gli sono state richieste e, forse, non sono neanche desiderate. E
non si tratta certo di pezzi di legno o carcasse animali. Qui si
offrono aerei, mezzi, navi, soldati: sei Tornado da ricognizione, un B707
per il rifornimento in volo, un C130 per il trasporto tattico, quattro
elicotteri Mangusta A-129, un cacciatorpediniere (o, a scelta, la portaerei
Garibaldi), due fregate per la scorta ravvicinata, una nave da rifornimento,
un reggimento blindato, una compagnia del Genio, una compagnia di difesa
Nbc (che chissà che cos’è) e una di carabinieri paracadutisti, per non
dire di gruppi specializzati nella bonifica ordigni esplosivi e di una
quantità imprecisata di addetti al sistema logistico.
In
realtà, spiace un poco scherzare su questi argomenti, ma lo zelo con cui
gli uomini del centrodestra si sono messi (ci hanno messi) a disposizione
della guerra è, francamente, penoso. Certo, ci sono trattati da rispettare
e impegni da mantenere, purtroppo, ma nulla, in quei documenti impegnava
a un simile atteggiamento unilaterale. D’altronde lo Stato maggiore
si è affrettato a far sapere che le forze armate italiane “sono vicine
al logoramento”, perché gli impegni esteri sono già troppi. I capoccia
della Nato, evidentemente, preferiscono degli alleati più attrezzati ed
efficienti.
Non
so se avete assistito, giovedì sera, all’esibizione del ministro della
difesa, alla trasmissione televisiva dell’ineffabile Bruno Vespa. Sedeva,
il ministro, circondato da alti ufficiali e militari di truppa e, senza
alcun contraddittorio politico, perché i due esponenti dell’opposizione
invitati in video preferivano risolutamente litigare tra di loro, si sforzava
di accreditare l’immagine di un paese praticamente in guerra. Ma
ogni volta che ai generali e agli ammiragli presenti si chiedeva quando
e dove le forze al loro comando sarebbero intervenute, la risposta era
sempre quella: mah, chissà, forse, magari, non ce l’hanno ancora detto,
vedremo. Erano tutti ansiosi, quei bravi signori, di armarsi e partire
per il fronte (o meglio, erano ansiosi di armarsi e far partire, secondo
l’usanza, qualcun altro), ma a nessuno sfuggiva che si trattava soltanto
di un pio desiderio a livello ministeriale.
Altro
che imprinting. Personalmente, azzarderei piuttosto l’ipotesi che
i nostri governanti siano sotto l’effetto di una specie di imprinting
all’incontrario. Abbacinati dalla figura dei loro interlocutori
internazionali, dei Bush, dei Blair, dei Chirac, si sono convinti di essere
anche loro degli statisti. Una persuasione, visto il loro reale livello
politico, piuttosto pericolosa. Fortunatamente , per ora si limitano
ad agitare la coda, ma a cosa succederà quando qualcuno deciderà di fargli
un fischio non oso davvero pensare.
28.10.’01