Il segreto del Messia | Daniel Eastman

Gialloliva | Trasmessa il: 01/23/2006



Vi devo confessare, visto che siamo amici, di aver sempre avuto un debole per il thriller religioso.  In fondo, alla base del giallo c’è il feuilleton, uno dei temi favoriti del feuilleton è sempre stato l’attività clandestina di potenti e misteriose organizzazioni ed è impossibile trovare un’organizzazione più potente e più misteriosa, in un certo senso, della Chiesa cattolica.  E poi i temi tipici del sottogenere religioso, come quello della “tomba ritrovata” o quello del “manoscritto imprevisto”, nei mystery funzionano sempre.  D’altronde si capisce: il cristianesimo è l’unica religione che abbia avuto il coraggio di fare della comparsa del suo Dio in terra un avvenimento storico a tutti gli effetti, non semplicemente mitico, e siccome la ricerca storica si basa sui documenti è sempre possibile che salti fuori appunto un documento (la lapide di una tomba in Terrasanta, un papiro del Mar morto…) capace di contraddire la versione ortodossa dei fatti, il che pone – naturalmente – il problema della reazione delle autorità competenti.   Sono tutti motivi già utilizzati prima che Dan Brown li riesumasse per il suo sopravalutatissimo Codice da Vinci e stanno alla base di molti ottimi romanzi.  Io, personalmente, continuo a pensare che il capolavoro del genere resti “Il ricatto della croce” di Andrea Frezza, che è del 1999, ma è solo una opinione.
        The Judas Testament, di Daniel Eastman, è del 1994, prima, dunque, dei due titoli di cui sopra, ma esce in Italia soltanto oggi, sull’onda del successo di Brown.  L’autore è un ex accademico irlandese, che, con il suo vero nome di Denis McEoin, si è distinto negli studi di orientalistica a Dublino, Edimburgo e Oxford, ma si è ormai dedicato da tempo alla produzione di best seller: ne ha pubblicati, stando al risvolto, già nove ed è un peccato che da noi non siano arrivati tutti.  Il romanzo, infatti, è di qualità piuttosto alta: sfrutta, sì, uno dei motivi canonici, quello del manoscritto imprevisto (tanto più imprevisto, nel caso, in quanto uscito dalla penna di un autore così importante che più importante proprio non si può), ma lo svolge con creatività, evitando di sovraccaricare il tema delle solite divagazioni esoteriche e mantenendo la trama saldamente nel XX secolo.  Alla caccia del prezioso documento, di fatto, non troverete soltanto i servizi segreti di mezzo mondo e una scelta pattuglia di perfidi cardinali: c’è anche un’organizzazione internazionale dell’ultradestra cattolica, strutturata un po’ sul modello dell’Opus Dei, che nient’altro si propone che non la resurrezione del nazismo e il ristabilimento nell’Europa dell’Est del Reich millenario.  L’ipotesi non sarà forse realistica (almeno speriamo), ma dal punto di vista narrativo una sua plausibilità ce l’ha e chiunque sia appassionato di bei romanzoni un po’ kitsch, con tanta azione e tanti cattivi, dovrebbe trovarci le sue brave soddisfazioni.  Il personaggio centrale (il solito studioso finito in un gioco più grande di lui) è forse un po’ debole, ma, tanto, ogni volta che è davvero nei guai salta fuori qualcuno armato di pistola a toglierlo dalle peste e così può arrivare alla fine delle quasi cinquecento pagine con piena soddisfazione.  Come i lettori, appunto.

23.01.’06

Daniel Eastman, Il segreto del Messia (The Judas Testament, 1994), tr. it. Raffaella Asni, Cristina Ranghetti e Loredana Rotundo, "Uomini ed epopee" – Armenia, pp. 478, € 16,50