Il rapporto scomparso | Ed McBain

Gialloliva | Trasmessa il: 06/21/2004


    Ed McBain, com’è noto, non scrive più dei veri e propri romanzi dell’87° distretto e si capisce anche. Ne ha già pubblicato, salvo errrore, cinquantacinque, nell’arco di 48 anni e per uno scrittore che si avvia ormai all’ottantina e ha mandato in libreria quasi altrettante opere di altro tipo, dovrebbe bastare. Ma visto che è difficile immaginarci un McBain stanco di scrivere, lo spettacolo, per nostra fortuna, continua. Solo che adesso i personaggi e i temi di quella celeberrima saga vengono utilizzati in una specie di serie di divertissement, di variazioni su tema che sfruttano, con una certa propensione al grottesco e un gusto del racconto per il racconto che non ci si aspetterebbe da quello che è, probabilmente, l’autore più celebre ed eminente dell’intero genere, tutte le possibili interazioni di quel micromondo chiuso in sé che è l’ormai mitica città di Isola. Così, in questo Rapporto scomparso, in cui ha una parte decisiva Ollie Weeks, il collega ciccione che McBain fa venire sempre più spesso dal distretto adiacente a fare da spalla comica ai suoi eroi, Carella e Kling indagano su un omicidio abbastanza normale, Andy Parker ed Eileen Burke tengono d’occhio una grossa transazione di droga, gli latri agenti del distretto sono variamente occupati e Weeks, che ha scritto un romanzo poliziesco in una copia sola e se lo è fatto fregare insieme alla valigetta che lo conteneva dal sedile posteriore dell’auto, si occupa soprattutto di questa sua personale tragedia. Ma quel romanzo è scritto in forma di rapporto di polizia e il tossico che lo ha trovato crede che sia un rapporto autentico e si dà da fare per arrivare, in base alle indicazioni contenutevi, a certi diamanti… Un bel casino, insomma, anche perché tutti questi frammenti di trama interferiscono stranamente tra di loro e i personaggi passano dall’uno all’altro, in un gioco di coincidenze e apparenti casualità, una specie di balletto macabro di quelli cui McBain ci ha già abituato in qualche altra sua opera (per esempio in Midtown, del 1989) e che a me ricordano molto, macabro a parte, gli intrecci del grande P.G.Woodehouse. Niente di male: comunque: tutto, alla fine, si ricompone con precisione assoluta e i personaggi fanno il loro mestiere con la professionalità che ci si può aspettare da chi opera nel settore da quasi mezzo secolo. Per cui il risultato è, come sempre, di alto livello.

    21.06.’04
    Ed McBain, Il rapporto scomparso (Fat Ollie's Book), tr. it. di Nicoletta Lamberti, "Omnibus" – Mondadori, pp. 253, € 17,00