Il poeta è tornato | Michael Connelly

Gialloliva | Trasmessa il: 10/02/2006



Sono uscite parecchie cose interessanti, in questi ultimi mesi, ma il must da cui riprendere le nostre chiacchierate è, ovviamente, l’ultimo Connelly, che la Piemme, sempre parsimoniosa con le opere di questo grandissimo maestro, ha mandato in libreria con un paio d’anni di ritardo.  Eccoci dunque di nuovo alle prese con l’ex agente Hyeronymus Bosch, sempre più impegnato a ristrutturare la propria vita dopo la scoperta della paternità, ma non solo con lui.  Il poeta è tornato, come è facile desumere dal titolo italiano (che io, fossi stato l’editore, mi sarei risparmiato) è, se non proprio un sequel, un romanzo che recupera figure ed episodi del passato.  Il poeta in questione, di fatto, è il temibile serial killer che, una decina di anni fa, nell’ononimo romanzo (The Poet) aveva sfidato l’opinione pubblica e praticamente tutto l’FBI, dall’unità indagini comportamentali in su, e la sua ricomparsa comporta quella di Rachel Walling, l’agente che di quella sfida si era trovata a essere inattesa protagonista, rovinandocisi la carriera, e almeno il ricordo di Terry McCaleb, il futuro protagonista di Debito di sangue, che pure aveva partecipato a quelle indagini.  Oggi, ahimè, Terry non c’è più, il suo cuore ha ceduto alla malattia (o almeno così dicono), ma a modo suo si è occupato del caso prima di scomparire e, comunque, il sodalizio che aveva stabilito con Bosch in Il buio oltre la notte (Darker than the Night) basta ad attirare anche costui sul posto, in un allucinato paesaggio desertico in cui sembrano potersi consumare tutti i mali del mondo.  Insomma, è come se Connelly chiamasse a raccolta i suoi personaggi e i suoi temi caratteristici: non per niente il libro nell’originale si intitola The Narrows, con un termine che non può non richiamare quei perversi cunicoli il cui ricordo ossessionava il protagonista in Black Echo (mi rifiuto di chiamarlo La memoria del topo), nel lontano 1993.  Mancanza di idee, forse?  Ripiegamento su tematiche già sfruttate?  Ma no, a Connelly le idee non mancano di certo: è la volontà, piuttosto, di rielaborare quelle tematiche a un livello di superiore impegno drammatico.  The Narrows è un romanzo straordinario, che mescola sentimento e tensione, indagini e problematiche esistenziali con una disinvoltura degna di un grande scrittore.  Certo, i nostri eroi devono, in prima istanza, affrontare i problemi della banalità quotidiana, prima tra tutti quello di una struttura poliziesca appesantita dalle invidie, dalle rivalità e dai burocratismi, incapace di lasciare spazio alle vere capacità dei singoli.  Ma questo è il problema generale del giallo e Bosch è abituato ad affrontarlo da sempre.  La vera complicazione è rappresentata dall’intrico di pulsioni che la storia mette inesorabilmente a nudo, nell’ordalia che il protagonista è costretto ad affrontare mettendo in gioco tutto se stesso.  Se ne leggono di pochi, di romanzi così, a dimostrazione delle straordinarie potenzialità che il genere ancora conserva ed esibisce.

02.10.’06

Michael Connelly, Il poeta è tornato (The Narrows, 2004), tr. it. di Anna Rusconi, Piemme, pp. 393, € 19,90.