Il pianto dell'angelo | Greg Iles

Gialloliva | Trasmessa il: 12/01/2008


    Tutto comincia quando, in una cittadina del Mississippi, le acque di un torrente in piena restituiscono il corpo di una studentessa della locale high school, anzi, della studentessa per antonomasia di quell'istituto: bellissima, popolarissima, bravissima, vincitrice delle borse di studio più ambite, amata da tutti... e che pure è stata barbaramente violentata e strangolata. D'altronde, si scopre subito che aveva almeno un segreto: faceva l'amore con un quarantenne sposato, che per di più era il suo medico, un altro personaggio molto popolare e amato in città, ma destinato, ovviamente, a un ovvio ruolo di capro espiatorio. Costui, anche se affranto, capisce subito a che guai potrebbe andare incontro e si rivolge al suo migliore amico, ex procuratore e autore di legal thriller, per difendere i propri interessi. Le indagini cui l'amico, un po' riluttante, finirà per dedicarsi saranno complicate dal fatto che lo sceriffo e le altre autorità, per motivi politico-razziali, non chiedono di meglio che di incriminare il buon dottore e da quello che, naturalmente, la vittima risulterà un po' meno perfetta di quanto sembrava, nel senso che di angeli su questa terra se ne incontrano notoriamente pochissimi e tra gli studenti di una high school contemporanea ce ne sono ancora di meno, per cui il bigottismo dominante in quelle terre dimenticate da Dio avrà modo di celebrare i propri fasti. Ma siamo appena all'inizio.
    Insomma. Con questo Il pianto dell'angelo di Greg Iles, prolifico autore di best seller alla Grisham, ci ritroviamo di fronte a un tipico romanzone americano a tinte forti, qualcosa a mezzo tra I peccatori di Peyton Place e Anatomia di un omicidio, tra la denuncia delle molte nefandezze nascoste sotto la superficie del perbenismo di provincia e il legal thriller allargato, intendendo per tale quello che dà conto anche delle indagini, delle reazioni mediatiche e degli eventuali retroscena politici. Entrambi i sottogeneri hanno fatto furore tra gli anni '60 e '70 del secolo scorso e non dispiace, tutto sommato, rivisitarli in forma congiunta. Ma visto che i tempi, ormai, sono cambiati e il tessuto democratico dell'America profonda si è, in un certo qual modo, guastato, verso la metà della narrazione la faccenda comincia a complicarsi: la corruzione si rivela più diffusa di quanto si potesse supporre, entrano in campo la criminalità organizzata e altri soggetti inattesi, il numero dei morti ammazzati ha una improvvisa impennata e le sicurezze dei lettori e dei personaggi vengono bruscamente messe in discussione. Ci vorrà un bel po' di fatica per riportare la trama nei confini rassicuranti del genere e organizzare un plausibile lieto fine, ma la solida professionalità dell'autore riuscirà a chiudere il cerchio come richiesto. Magari a prezzo di qualche forzatura, ma non si può aver tutto nella vita.
    Il pianto dell'angelo, comunque, non sarà un capolavoro, ma è un buon esempio di narrativa di tensione che non farà rimpiangere le quattro cinque ore di lettura che richiede. Qualche riserva farei, se mai, per l'edizione italiana. Sono quasi cinquecento pagine in grande formato, una specie di mezzo in folio rilegato che ricorda, come mole, i volumi della Encyclopaedia Britannica e che richiederebbe, per non stroncare le braccia dei lettori meno robusti, l'uso del leggio. Ma così vogliono le usanze editoriali correnti e solo i nostalgici come me rimpiangono i tascabili di una volta.

    01.12.'08
    Greg Iles, Il pianto dell'angelo (Turning Angel, 2005), tr. it. di Paolo Bianchi e Tommaso Labranca, Piemme, pp. 490, € 22,00