Il piacere sottile della pioggia | Alexander McCall Smith

Gialloliva | Trasmessa il: 10/15/2007




“Il piacere sottile della pioggia”, stando all’autore del risvolto della traduzione italiana dell’ultimo romanzo di Alexander McCall Smith, che appunto così si intitola, dovrebbe essere qualcosa cui gli abitanti di Edimburgo e gli scozzesi in genere sono da sempre adusi.  Del che, personalmente, io dubito: da quelle parti piove davvero troppo perché se ne possa ricavare una gratificazione di qualsiasi tipo.  È molto più importante, piuttosto, avere verso la pioggia l’atteggiamento giusto, The Right Attitude to Rain, che è appunto il titolo originale dell’opera e che, come concetto, comprende anche la capacità di accettare ciò che piacere proprio non fa, come ben sa la protagonista, quella Isabel Dalhousie, redattrice capo della “Rivista di etica applicata” della capitale scozzese, ormai giunta al terzo volume della serie a lei dedicata.  Anche lei ha una situazione personale ingrata da farsi piacere e nessuno, a romanzo letto, potrà negare che dimostri, nell’affrontarla, il giusto atteggiamento.

       Comunque, il destino editoriale di questa Isabel Dalhousie è piuttosto strano.  Protagonista femminile di quella che, ostensibilmente, è una serie di gialli, viene ostinatamente definita da recensori e redattori vari (in questo caso da Irene Bignardi in quarta di copertina) come la reincarnazione di Miss Marple, il che non può che accomunarla a Precious Ramotswe, la protagonista dell’altra serie dell’autore, altrettanto ostinatamente definita la “Miss Marple” africana.  Entrambe, naturalmente, non hanno nulla a che fare con la sagace zitellona di Agatha Christie, ma la signora Ramotswe, se non altro, dirige un’agenzia di investigazioni e quindi, a modo suo, investiga.  Isabel no: lei risolve gli eventuali misteri in cui si imbatte, siano o non siano di natura criminale (e di solito non lo sono) solo perché è curiosa come un gatto e ama riflettere su chi e che cosa le sta attorno e può reggere benissimo un intero romanzo senza aver nulla su cui indagare in senso stretto.  È il caso, appunto, del Piacere sottile della pioggia, in cui l’autore, impegnatissimo a mettere insieme intrighi sentimentali di vario tipo, crisi di famiglia, riflessioni sulla Scozia, dibattiti etici, schizzi di vita edimburghese  e chi più ne ha più ne metta, si è scordato di essere comunemente considerato un giallista e non ci ha dato, così, giallo alcuno.  Sì, tra i personaggi con cui Isabel ha a che fare ci sono due americani in visita il cui rapporto è suscettibile di uno sviluppo in quel senso, ma la crisi arriva, praticamente insieme alla soluzione, a pagina 261 (su 271 complessive), quando gli interessi della protagonista si sono evoluti in ben altro senso e questo, naturalmente, impedisce che la si possa considerare il cardine della trama, come vorrebbero le regole del nostro genere preferito.  Ma le regole sono fatte per essere trasgredite, il romanzo, tutto scritto in punta di penna, con una vena narrativa particolarmente felice, è comunque piacevolissimo e di storie imperniate su orrendi delitti ne leggiamo già anche troppe.  Certo, Miss Marple non c’entra niente, ma questo lo sapevamo già prima.


15.10.’07

Alexander McCall Smith, Il piacere sottile della pioggia (The Right Attitude to Rain), tr. it. di Giovanni Garbellini, "Narratori della Felice" – Guanda, pp. 271, € 14,50