“Il piacere sottile della pioggia”, stando all’autore del risvolto della
traduzione italiana dell’ultimo romanzo di Alexander McCall Smith, che
appunto così si intitola, dovrebbe essere qualcosa cui gli abitanti di
Edimburgo e gli scozzesi in genere sono da sempre adusi. Del che,
personalmente, io dubito: da quelle parti piove davvero troppo perché se
ne possa ricavare una gratificazione di qualsiasi tipo. È molto più
importante, piuttosto, avere verso la pioggia l’atteggiamento giusto,
The Right Attitude to Rain, che è appunto il titolo originale dell’opera
e che, come concetto, comprende anche la capacità di accettare ciò che
piacere proprio non fa, come ben sa la protagonista, quella Isabel Dalhousie,
redattrice capo della “Rivista di etica applicata” della capitale scozzese,
ormai giunta al terzo volume della serie a lei dedicata. Anche lei
ha una situazione personale ingrata da farsi piacere e nessuno, a romanzo
letto, potrà negare che dimostri, nell’affrontarla, il giusto atteggiamento.
Comunque, il destino editoriale di questa Isabel
Dalhousie è piuttosto strano. Protagonista femminile di quella che,
ostensibilmente, è una serie di gialli, viene ostinatamente definita da
recensori e redattori vari (in questo caso da Irene Bignardi in quarta
di copertina) come la reincarnazione di Miss Marple, il che non può che
accomunarla a Precious Ramotswe, la protagonista dell’altra serie dell’autore,
altrettanto ostinatamente definita la “Miss Marple” africana. Entrambe,
naturalmente, non hanno nulla a che fare con la sagace zitellona di Agatha
Christie, ma la signora Ramotswe, se non altro, dirige un’agenzia di investigazioni
e quindi, a modo suo, investiga. Isabel no: lei risolve gli eventuali
misteri in cui si imbatte, siano o non siano di natura criminale (e di
solito non lo sono) solo perché è curiosa come un gatto e ama riflettere
su chi e che cosa le sta attorno e può reggere benissimo un intero romanzo
senza aver nulla su cui indagare in senso stretto. È il caso, appunto,
del Piacere sottile della pioggia, in cui l’autore, impegnatissimo a mettere
insieme intrighi sentimentali di vario tipo, crisi di famiglia, riflessioni
sulla Scozia, dibattiti etici, schizzi di vita edimburghese e chi
più ne ha più ne metta, si è scordato di essere comunemente considerato
un giallista e non ci ha dato, così, giallo alcuno. Sì, tra i personaggi
con cui Isabel ha a che fare ci sono due americani in visita il cui rapporto
è suscettibile di uno sviluppo in quel senso, ma la crisi arriva, praticamente
insieme alla soluzione, a pagina 261 (su 271 complessive), quando gli interessi
della protagonista si sono evoluti in ben altro senso e questo, naturalmente,
impedisce che la si possa considerare il cardine della trama, come vorrebbero
le regole del nostro genere preferito. Ma le regole sono fatte per
essere trasgredite, il romanzo, tutto scritto in punta di penna, con una
vena narrativa particolarmente felice, è comunque piacevolissimo e di storie
imperniate su orrendi delitti ne leggiamo già anche troppe. Certo,
Miss Marple non c’entra niente, ma questo lo sapevamo già prima.
15.10.’07
Alexander McCall Smith, Il piacere sottile della pioggia (The Right Attitude to Rain), tr. it. di Giovanni Garbellini, "Narratori della Felice" – Guanda, pp. 271, € 14,50