1 legge su giornale (x precis. su Resp.
08.01) che sindaco Albertini pranzato vigilia Natale a casa di Berlusconi,
at Arcore, e dicesi be’, tutti gusti gusti. Tradiz. imporrebbe passare
Natale con tuoi, ma dopo tutto viviamo in paese libero e ciasc1 può farlo
con chi vuole, come fosse Pasqua. E poi Alb. fatto così, lui 1 che
va a prendere caffé da vecchiette di case popolari che invitanolo rendersi
conto di pers. di degrado di quartiere, caffé, x bene di città, dichiarato
essere disp. prenderlo xsino con Dario Fò, che x lui dev’essere massimo
di abnegaz., xché non dovrebbe compiere ulteriore opera buona andando a
pranzo x Natale da 1 poveraccio manifestam. abbandonato da Dio et uomini,
che x di + est consigliere comunale, e notoriam. non troppo assiduo at
sedute e che forse da voce severa di sindaco potrebbe utilm. essere esortato
a maggiore assiduità e dedizione a suoi doveri civici?
Ma hay qc. che non quadra. 1 legge
lista convitati e capisce che Alb. da Berlu non andatoci in missione misericordia,
e neanche spinto da desiderio passare qlche ora con amico, che, se pur
- meritorio, sarebbe altrett. lecito. Ad Arcore sindaco presentatosi
insieme a Presid. Cons. Comunale, noto Max De Carolis, a segret. citt.
FI, Fabio Minoli e addirittura con city manager Stefano Parisi, che evidentem.
considera specie di segretario personale e non funzionario a servizio di
municipalità in genere, cui presenza suona 1 po’ male in gruppetto
politicam. tanto caratterizzato. E x di + accanto at albero o a presepe
(non saprei dirvi qle di 2 Berlu allestisca in sua dimora) trovato 2 ben
noti -diciamo così- cortigiani di Arcore, Fedele Confalonieri e Paolo Liguori,
e basta loro presenza x capire che qla visita non opera di bene né rimpatriata
tra amici, ma tipica manifestaz. di ossequio at capo, in ql classico stile
feudale che a 1 che comunem. fassi chiamare “cavaliere” non può che essere
caro.
Fin qui, niente speciale. Sappiamo
tutti che, politicam. parlando, Alb. non proprio tanto indipendente, anzi
da Berlu dipende che + di così non potrebbesi. Milanesi d’altr.
sapevanolo già prima di eleggerlo, e forse, ahi, ellettolo proprio x qs.
Indipendenza, come coraggio x don Abbondio, est cosa che se 1 non
haccela non puoigliela dare. E da certo pdv, che ql poveruomo rinunci
a vigilia Natale con suoi x andare a rendere ossequio at suo capo, e fargli
debitam. rapporto (intenz. che evincesi da tipo di accompagnatori che portatosi
dietro) può sembrare addirittura lodevole. Qs. sì che senso di dovere.
Infatti, prosegue articolo, dopo panettone,
congedati Liguori e Confalonieri, parlatosi di bottega. Cavaliere
insistito su necessità “volare alto”; Alb. cercato rassicurarlo (verbo
significativo!) ricordandogli prossima convocaz. “Stati generali di città”,
che non so cosa siano, ma presumo non siano di quegli “stati generali”
che concludonosi con giuram. pallacorda, e poi chiesto, con insistenza,
che provvedasi a sostituz. di 2 assessori che pare funzionino maliss. Trattasi,
rivelaci cronista di Resp., di assessori Achille e Zampaglione, cui attribuisconosi
responsabilità gravi, come qla aver esposto Giunta a ridicolo con proposta
parcheggiare auto su marciap., o non aver saputo avviare, dopo averelo
annunciato, nuovo piano traffico, o essersi fatti beccare mentre mandavano
in discarica quei “rifiuti umidi” che a cittadini erasi promesso riciclare,
usw. Albertini non vuoleli proprio +, né, francam,, saprebbesi
dargli torto.
Però... Però, porca miseria, lui
est sindaco, eletto direttam. da popolo, responsab. in 1ª pers. di politica
municipale, assessori sono tali xché lui delegali a svolgere in suo nome
funzioni che svolgono, se non piaccianogli est suo preciso dovere mandarli
a casa. Sì, vero che sunt assessori di FI, ma lui est sindaco, vantatosi
ad nauseam averli scelti in base a criterii assoluti di competenza, indagati
con metodi squisitam. manageriali, come analisi grafologiche. Chieda
a buon Minoli di mandargliene altri 2 + capaci fare loro mestiere e morta
lì. Andare a parlarne prima con Berlu significa chiedergli permesso
e va be’ non essere indipendenti, ma essere così dannatam. proni x 1°
cittad. sembra davvero troppo. Ness1 ambisce, in qs. città postcraxiana
e postleghista, avere come sindaco 1 uomo di ferro o uomo di marmo, ma
proprio uomo di paglia, accidenti, non meritiamocelo.
E poi, a pensarci bene, come fatto Resp.
a essere così ben informata su qnto detto dopo panettone at pranzo privato?
Avraglielo riferito qc1, immagino. E chi? Berlu e suoi
certam. no: qstione x loro fonte sopratt. di imbarazzo. E allora
sarà st. Alb., che, in previs. di fatto che qgli assessori non lascerannogli
sostituire, vuol mettere mani avanti e spiegare cittad. che lui vorrebbe
tanto farne a -, che a lui interessa solo efficienza macchina comunale
e buongoverno città, ma, poverino, deve fare conti con chi può + di lui,
e politici habent loro ragioni, x cui compatitelo e continuategli volergli
bene. Che, da pdv di rapporti con boss, est atteggiam., diciamo così,
piuttosto infido. D’altronde, essere at tempo st. servili et infidi
est caratteristica classica di protegées e uomini paglia di tutti tempi.
Poi naturalm. qc1 verracci a dire che meglio sindaco servile ed infido
verso Berlu che 1 servile e fidatiss., xché in qs. infedeltà puotesi inserire
qche bel gioco politico. Ma non diamogli retta. Hannoci già
provato con Formentini e visto come andata a finire...
11.01.’98