Il muro | Marco Vallarino

Gialloliva | Trasmessa il: 10/10/2011


    Marco Vallarino ha trentaquattro anni, ma il mondo del giallo lo bazzica da parecchio: la sua prima raccolta di racconti, se ricordo bene, è del 1998 e da allora, tra quotidiani, riviste e antologie ha pubblicato parecchio, sì che è difficile considerare questo suo primo romanzo come un vero e proprio esordio. Diciamo che era ora e che ce l'ha fatto aspettare un bel po'. Comunque siamo a Imperia, la città dell'autore, e Gianni ed Elena, due liceali, stanno aspettando con scarso entusiasmo l'autobus che li porterà a scuola e alla temuta interrogazione di filosofia. A un certo punto lo sguardo di Gianni è catturato da una delle tante scritte che ornano – si fa per dire – i muri circonvicini e la pensilina sotto la quale sono in attesa. Non è né uno slogan né una singola frase: sembra piuttosto l'inizio di un racconto: la storia di qualcuno che narra in presa diretta la propria morte. E che, prima, di interrompersi, rimanda a una continuazione, alla via tale numero tale. Il testo è intrigante e l'invito è difficile da ignorare: Gianni non avrà troppe difficoltà a convincere la compagna che piuttosto che andare a pietire a quel noioso del prof un sei meno meno, che poi nel suo caso sarà più probabilmente un quattro, visto che la ragazza dispone di ben altri argomenti che non la competenza filosofica, vale la pena di andare a vedere come va a finire la storia. E così, da un “continua” a un “continua”, da una rissa con un imbianchino a una breve permanenza in Questura, per non dire di altre complicazioni, i due metteranno insieme la storia di un ragazzo che per un buco di troppo in discoteca ci lascia la pelle. Elena, che è un tipo abbastanza disinvolto, non se ne lascia impressionare troppo, ma Gianni, che sotto dei modi apparentemente scanzonati nasconde una sua sensibilità, ne viene letteralmente affascinato. Decide che deve sapere a tutti i costi che cosa c'è dietro quel singolare racconto pubblicato a pezzi e bocconi sui muri di Imperia, chi l'ha scritto e perché: entrerà, per scoprirlo, nell'ambiente dei writer, dove farà la conoscenza di Silvia, una studentessa universitaria che nutre anche lei una sua personale ossessione, il ricordo di un fratello scomparso precocemente, e diventerà, in un certo senso, la sua guida in un mondo più oscuro e più complicato di quanto legittimamente si potesse prevedere.
    Insomma, un un mistero da risolvere c'è,anche se la storia non è organizzata secondo i moduli del giallo classico. L'andamento del racconto assume abbastanza presto uno spiccato carattere sentimentale, perché Silvia è molto bellina e il protagonista si prenderà per lei la classica cotta del liceale che ha conosciuto una ragazza più grande, ma il tono leggero e lo stile disinvolto non impediscono al romanzo di toccare una tematica fondamentalmente seria. La vicenda, pagina dopo pagina, rivela un risvolto tutto sommato, tragico e doloroso, in cui si rispecchiano i fallimenti di una generazione solo apparentemente spensierata. Vallarino gioca su due registri distinti: quello dell'ironia e della disinvoltura, nella descrizione, molto brillante, del mondo di questi studenti di provincia, con le loro consuetudini, il loro linguaggio e i loro riti, e quello della denuncia morale quando rivela, appena sotto la superficie, la realtà del disagio giovanile. Ma senza predicozzi, per fortuna: ce li risparmiano la leggerezza della scrittura e la capacità di intrattenimento che l'autore sa mettere in campo. Insomma, in attesa che il bravo giovane produca il giallo importante che dopo tutti questi anni siamo autorizzati ad aspettarci da lui, possiamo goderci questa sua prima prova e buon lavoro.

    10.10.'11
    Marco Vallarino, Il muro, "4you" – Alacrán, pp. 160, € 15,00