Il Guaritore | Antti Tuomainen

Gialloliva | Trasmessa il: 06/11/2012


    Dalla remota Finlandia, un paese della cui produzione, non foss'altro che per motivi linguistici, non siamo particolarmente informati, ci giunge a sorpresa un romanzo straordinario, Il Guaritore di Antti Tuomainen, che la Einaudi ci propone per Stile Libero Big. Si tratta di un libro di difficile classificazione, a partire dal genere stesso cui ascriverlo, anche se apparentemente è un classico thriller, imperniato sulla figura di uno spietato serial killer, il “Guaritore”, appunto, che massacra intere famiglie e se ne vanta per e-mail e sulla scomparsa della giornalista coraggiosa che si è messa sulle sue tracce. Ma l'ambientazione in cui l'autore inserisce la sua storia è sottilmente perversa: Helsinki, la Finlandia, l'Europa, forse la terra intera sono sconvolte dalle trasformazioni climatiche, sommerse da una pioggia continua e gelata, battute da venti e tempeste che hanno rovinato buona parte degli edifici creando migliaia e migliaia di senza tetto, in una situazione in cui anche l'organizzazione sociale comincia a cedere, e mentre la civiltà dei consumi come la concepiamo noi cerca ostinatamente rifugio in poche enclaves riparate e protette, tutt'attorno la città sembra andare in malora, capita sempre più di frequente di imbattersi in bande di disperati capaci di tutto, la violenza si diffonde a macchia d'olio e la vita umana conta sempre di meno. È una situazione, per intenderci, un po' alla Blade Runner, o meglio, alla pre-Blade Runner, nel senso che la vera e propria catastrofe non si è ancora verificata, molte strutture civili stanno ancora più o meno in piedi, ma le prospettive sono davvero pochissimo incoraggianti.
    In questo mondo sconvolto si svolge l'inchiesta di Tapani, il protagonista: un uomo mite, un poeta, alla disperata ricerca di Johanna, sua moglie, giornalista svanita nel nulla nell'esercizio della sua professione. Il loro rapporto, fino a quel momento, è stata l'unica cosa che dava senso a quel mondo sconvolto: la deve assolutamente trovare. E l'unica traccia che può seguire è proprio quella del Guaritore: la polizia ha qualche elemento per collegare gli omicidi alla figura di uno strano studente di medicina, dirigente e organizzatore, in passato, di gruppi ecologici radicali, che è stato, sì, dato per morto anni prima in una epidemia, ma forse è ancora in circolazione. Johanna, in effetti, lo conosceva, anzi, aveva avuto con lui una sorta di relazione e aveva partecipato, forse, alle sue campagne. E man mano che Tapani si avvicina, attraverso una rete sfilacciata di vecchi contatti, a quella elusiva figura in lui cresce l'impressione di trovarsi di fronte a un disegno diabolico dalle proporzioni insospettate, un disegno in cui c'è qualche probabilità che sua moglie sia coinvolta più profondamente di quanto lui non osi immaginare.
    Raccontata in questi termini, la trama non vi sembrerà nulla di straordinario. Ma il romanzo, come vi dicevo, è uno dei più interessanti della stagione: per la sua scrittura essenziale ed efficacissima, per la capacità di delineare un intero mondo da incubo con pochi, sobri elementi, per la risolutezza e la freddezza quasi scientifica con la quale l'autore accompagna il protagonista in questo suo incubo metropolitano dalle dimensioni planetarie, senza compiacimenti letterari, senza divagazioni sentimentali, senza inutili cadute nel sensazionale. L'autore, stando al risvolto, ha poco più di quarant'anni e con i suoi tre romanzi precedenti è salito rapidamente alla ribalta della letteratura nordica: con Il Guaritore si rivela tra i maestri europei del nostro genere.
11.06.'12
Antti Tuomainen, Il Guaritore (Parantaja), tr. di Stefano Suigo, "Stile Libero Big" – Einaudi, pp. 219, € 17,00