Il diario della signora | Liaty Pisani

Gialloliva | Trasmessa il: 05/11/2009


    Liaty Pisani non è tra le autrici più conosciute in Italia, ma le sue opere sono ampiamente diffuse in Europa, soprattutto tra i lettori di lingua tedesca. In effetti, aveva debuttato nel nostro paese negli anni '90 con una serie di romanzi di spionaggio d'impostazione fortemente realistica, sulla scia dei grandi modelli di Ambler e Le Carré, ma la lettura che vi faceva delle vicende nazionali era sembrata a chi di dovere, come dire, “politicamente scorretta”, vale a dire un po' troppo libera (e democratica) per un genere d'intrattenimento, per cui, da allora, ha preferito pubblicare in Svizzera, per la Diogenes Verlag di Zurigo. La sua tendenza a non fermarsi di fronte a niente e nessuno, d'altronde, è ben testimoniata da questo Diario della signora, con cui ritorna ai lettori italiani. Vi ci si racconta di come un'anziana signora italoamericana, che ha vissuto in gioventù il trauma delle persecuzioni razziali, giunta alla fine della sua vita rientri in Italia per denunciare i responsabili di una delle stragi più efferate e apparentemente gratuite compiute dalle SS nell'autunno del '43: il massacro di un gruppo di ebrei ospiti del Grand Hotel di Meina, sul Lago Maggiore. La documentazione è contenuta in un diario che la signora fa giungere a un pittore concettualista americano, anch'egli in visita nel nostro paese: Frank Veronese, un artista che nelle sue opere è uso denunciare senza reticenze ogni sorta di scandali politici e finanziari (è chiaramente ispirato alla figura reale di Mark Lombardi). Costui, a sua volta, è a contatto con un altro testimone degli orrori della Shoah, il romanziere ebreo Giorgio Zevi – una trasparente ipostasi di Primo Levi – e i due, insieme, si assumono il compito di portare avanti la denuncia. Ma certe verità scottano ancora e Zevi e Veronese si troveranno, senza neanche capire come, al centro di una spietata caccia all'uomo e dovranno lottare, oltre che per la verità, per la loro vita.
    Una storia, in definitiva, piuttosto lineare, ma tutt'altro che banale, narrata com'è con autentica partecipazione e uno straordinario rispetto. Nel personaggio centrale dell'anziano scrittore, che per tutta una vita ha adempiuto con scrupolo, ma non senza travaglio e sofferenza personale, al suo ruolo di denuncia vivente, si concentrano i valori democratici e umani che ancora danno significato allo sfacelo dei tempi e la fuga de due amici si configura quasi come un percorso di liberazione e speranza, una affermazione di umanesimo laico, esente da qualsiasi banale contaminazione nazionalista. La problematica, insomma, è impegnativa, ma non inquietatevi: Il diario della signora è un perfetto romanzo di azione, che pur condotto attraverso moduli narrativi abbastanza inconsueti per il genere, si fa leggere con autentico trasporto. Bentornata all'autrice e auguriamoci che il suo ritorno in patria non sia occasionale.

    11.05.'09
    Liaty Pisani, Il diario della signora, "Narrativa tea" – TEA, pp. 227, € 10,00