Il caso della testimone guercia | Erle Stanley Gardner

Gialloliva | Trasmessa il: 01/30/2006




Nel mondo del giallo – si sa – ci sono personaggi che godono della più vasta popolarità, senza che nessuno abbia letto i romanzi dedicati alle loro gesta.  Tutti sanno, così, chi è Perry Mason, l’astuto avvocato penalista creato da Erle Stanley nel lontano 1933, ma la cosa dipende in gran parte dalle due serie di telefilm interpretate da Raymond Burr (soprattutto dalla prima, in bianco e nero, degli anni ’50 e ’60) e gli oltre ottanta romanzi che Gardner gli ha dedicato non sono certo nell’elenco dei bestseller.  In Italia, anzi, sono  fuori catalogo da anni, salvo quei due o tre titoli che la Mondadori ha ripubblicato negli Oscar, e anche sulle bancarelle, ormai, non è facile trovarne uno.  Ed è un peccato, perché l’autore, che non per niente Raymond Chandler considerava, con Hammett, tra i suoi pochi maestri, sapeva scrivere e ha prodotti quelli che ancor oggi, a trentacinque anni dalla sua scomparsa, restano dei piccoli capolavori di inventiva ed economia narrativa.  Un giudizio che non si può certo ripetere per i legal thriller contemporanei, la cui pletoricità spesso è pari soltanto alla noia che inducono nel lettore: d’altronde Gardner aveva cominciato la sua carriera come scrittore di pulps e i suoi romanzi, nonostante la canonica conclusione in un’aula di tribunale, dei legal thriller esattamente non sono: Perry Mason, in sostanza, è una versione forense dell’eroe solitario del giallo di azione degli anni ’30, uno stretto parente di Sam Spade e compagnia bella, un individualista ostinato, che crede nella necessità di trovare una verità che le istituzioni, per un motivo o per l’altro, cercano di occultare.  E l’estrema ingegnosità delle trame non impedisce a nessuno di appassionarsene: ci sarà sempre un momento, verso la metà del romanzo, in cui il lettore avrà paura di aver perso irrimediabilmente il filo, ma si può star sicuri che alla fine i conti torneranno alla perfezione.

       Non si può che compiacersi, dunque, del fatto che un nuovo titolo si aggiunga alla esigua pattuglia degli Oscar: Il caso della testimone guercia, un romanzo del 1950, in cui il buon Perry, alle prese con una cliente in incognito, che rischia di finire come capro espiatorio di un intrigo particolarmente perverso, si dimostra all’altezza della sua fama.  È anche, detto tra di noi, una delle rare occasioni per i lettori pettegoli di trovare qualche informazione su quelli che sono i rapporti reali dell’avvocato con la sua bella segretaria: non ci si dice esattamente se vanno a letto insieme o no, perché sono particolari che in quegli anni  non si divulgavano e lo scrittore si è portato il relativo segreto nella tomba, ma qualche indizio in merito, be’, qua e là lo si può trovare.  Comunque, anche chi è esente da curiosità del genere ci troverà la sua parte di divertimento.  E poi escono così poche edizioni economiche, di questi tempi, che come si fa a lasciarsene sfuggire una?


30.01.’06

Erle Stanley Gardner, Il caso della testimone guercia (The Case of the One-Eyed Witness, 1950), Oscar Mondadori, pp. 181, € 7,80