Il cameriere di Borges | Fabio Bussotti

Gialloliva | Trasmessa il: 02/13/2012


    Un altro commissario, ma niente paura. Il protagonista del nuovo romanzo di Fabio Bussotti non è assimilabile alle figure dolenti e renitenti che presidiano, da anni, il giallo italiano ed europeo. Questo Flavio Bertone, del commissariato di Roma Esquilino, è un investigatore abbastanza anomalo: fa il suo mestiere, certo, ma senza particolare entusiasmo, nel senso che è sempre lieto di lasciare alla maggior parte del lavoro ai suoi collaboratori, in particolare all'ispettore Pizzo, è abbastanza inetto da arrestare invece di uno spacciatore pakistano un muratore del Bangla Desh, ma abbastanza fortunato da scoprire poi che anche costui, dopotutto, era attivo nel ramo droga, e se, come ogni commissario cartaceo che si rispetti è in lite perpetua con il questore il fatto è che lo conosce da quando erano entrambi studenti e l'alto funzionario non gli ha mai perdonato d'essersi scopato lui, quasi trent'anni fa, la ragazza che gli piaceva. Quella ragazza poi Bertone l'ha doverosamente sposata e dopo un po' se ne è separato, ma lei gli gira sempre intorno e continua a complicare i suoi rapporti con il superiore, per non dire di quelli con la sua nuova fidanzata, una spagnola molto, ma molto attraente. Insomma, in netto contrasto con le tradizioni del genere, questo commissario, se non proprio un mezzo lavativo, è certamente uno che si occupa soprattutto dei fatti propri. Tra i quali rientrano, evidentemente, gli andirvieni di un suo vicino di casa, Evaristo Torriani, un anziano signore di origini italo argentine, che dopo avergli affidato una certa busta è scomparso senza lasciar traccia di sé. E siccome poco dopo scompare anche la busta, bisogna proprio fare lo sforzo di rintracciarlo, scoprendo che a cercarlo, in realtà, sono in parecchi: la polizia argentina, in quanto collaboratore del regime di Videla, quella uruguayana, per una rapina al Banco Nacional de Montevideo, quella cilena, per un furtarello di due milione di pesos, il servizio segreto israeliano, che lo sospetta di rapporti con gli ex gerarchi nazisti rifugiati in Argentina, e altri ancora. Ma forse non è tutto vero, perché sembra che questo presunto collaboratore di Videla e dei nazisti sia stato, in realtà, amico del Che Guevara, insieme al quale ha partecipato all'ultima avventura boliviana, nonché cameriere personale, per qualche anno, di Jorge Luis Borges. E quanto alla busta scomparsa, che pure suscita l'interesse di parecchi malintenzionati, non è chiaro se contenga l'elenco originale dei genitori dei bambini desaparecidos o il famoso racconto inedito di Borges di cui sono in caccia, da anni, antiquari e letterati...
    Insomma un intrigo con i fiocchi, per dipanare il quale il nostro eroe, anche se un po' riluttante, si spingerà fino a Buenos Aires, sarà fatto segno delle attenzioni di bruttissimi tipi, malfattori assortiti, gangster e agenti segreti, subirà botte in testa e ferite di arma da fuoco, si esibirà in mutande e pistola per le strade di Roma e patirà altre complesse traversie, compreso il rapimento della ex moglie e una grave crisi con la fidanzata. Bussotti, che è attore teatrale e televisivo, nonché autore di commedie e sceneggiature e di un precedente romanzo (L'invidia di Velazquez, 2008), si è divertito a proporci una storia di amori e avventure fuori dai soliti schemi, un romanzo godibilissimo e vertiginoso, dal taglio dichiaratamente cinematografico, che sovverte allegramente le regole e le convenzioni e riserva al lettore parecchie sorprese. Forse non sarà un giallo vero e proprio, ma merita di essere letto.
13.02.'12
Fabio Bussotti, Il cameriere di Borges, "Corsari" – Perdisapop, pp. 203, € 16,00