Gli scheletri nell'armadio | Francesco Recami

Gialloliva | Trasmessa il: 06/25/2012


    Vi ricordate il signor Amedeo Consonni, tappezziere in pensione, nonno part time e criminologo dilettante, che tanto si era distinto risolvendo il misterioso caso della Sfinge di Lentate sul Seveso? Continua ad abitare nella casa di ringhiera nel quartiere Casoretto, alla semiperiferia ovest di Milano, che dava il titolo al romanzo di Francesco Recami in cui aveva esordito come protagonista (La casa di ringhiera, appunto, 2011), e ivi continua a svolgere le sue varie attività, anche se, dopo tutto il trambusto di quella faccenda, si dedica con minor entusiasmo di prima alla raccolta di casi criminali irrisolti. D'altronde, la vita in quell'angolo urbano è già abbastanza interessante di per sé: la ex professoressa Mattioli, che lo punta da tempo, non sembra intenzionata a desistere dalle sue avances, l'avvenente signora Erika non riesce a spiegarsi come mai suo marito Antonio sia scomparso senza lasciare traccia di sé, il signor Claudio, l'alcolista del caseggiato, una volta lasciato dalla moglie si accorge che dell'alcol nelle quantità abituali può fare anche a meno, l'anziano signor De Angelis, noto per le cure maniacali che presta alla sua preziosa Opel Vetra 1600 color rosso metallizzato, si vede affidare da un nipote nientemeno che la custodia di una incredibile BMW Z3, con l'inevitabile annesso miscuglio di cupidigie e di sensi di colpa... insomma, c'è materia in abbondanza per le assidue osservazioni della signora Mattei-Ferri, l'impicciona del condominio. Lui, il mite signor Consonni, non ha certo bisogno di nuovi misteri, e la sua unica preoccupazione è quella di restituire al nipote Enrico, che dopo una breve separazione, gli è stato restituito per i consueti tre pomeriggi alla settimana, l'amato orsacchiotto Bubu, di cui si sono perse le tracce. Nulla lascia supporre che la sua tranquilla vita di pensionato sia turbata da qualche scheletro nell'armadio.
    Invece sì e in senso tutt'altro che metaforico. Sono proprio tre scheletri (e in un armadio, per giunta) che gli porta in casa il suo amico Barzaghi: li ha trovati in una intercapedine del vecchio casolare che sta facendo ristrutturare, su in Brianza, e vorrebbe che l'Amedeo, che una sua fama di investigatore ormai se la è conquistata, facesse qualche indagine in merito. Alla polizia, ovviamente, non può rivolgersi, perché quelli sarebbero capaci di bloccargli i lavori. L'amico sente che in questo programma c'è qualcosa che non va, deve superare, anzi, una forte sensazione di disagio, ma come si fa a rifiutare? E le indagini iniziano.
    Insomma, come nel romanzo precedente (cui questo si collega senza soluzione di continuità) Recami utilizza, prendendosene amabilmente gioco, un certo numero di convenzioni del poliziesco classico – il mistero da risolvere, l'investigatore anomalo, la comunità isolata, le trame laterali di disturbo... – per organizzare un nuovo capitolo della storia collettiva degli abitanti della casa di ringhiera. Sono tutti costoro, a ben vedere, dei personaggi marginali rispetto alla struttura sociale contemporanea, si tratta di pensionati, di anziani o di famiglie della piccolissima borghesia, ma questo non significa che le loro vicende, con il carico di inquietudini, angosce, perplessità e speranze che si portano dietro, non meritino di essere raccontate e condivise. Gli scheletri nell'armadio c'entrano e non c'entrano e infatti la soluzione del mistero che rappresentano si scoprirà tutt'altro che ortodossa dal punto di vista del giallo, ma i lettori, anche i più devoti al genere, non avranno certo motivo di lamentarsene. Anzi, visto che le storie dei vari inquilini restano, in un certo senso, aperte, si troveranno ad aspettare con impazienza il nuovo episodio della saga.
    E con questo la nostra rubrica va in vacanza. L'estate, checché ne pensino gli editori, non è stagione per gialli: è molto più saggio approfittare degli ozi marini o montani per ristabilire i contatti, che so, con Guerra e pace, il Don Chisciotte o il Mahabharata. Ci risentiamo in autunno.

    25.06.'12

    [Questa puntata di Giallo Oliva non è mai andata in onda. Carlo, infatti, è stato ricoverato in ospedale prima del 25/6/2012.]
    Francesco Recami, Gli scheletri nell'armadio, "La memoria" – Sellerio, pp. 219, € 13,00