Già noto alle forze di polizia | Dominique Manotti

Gialloliva | Trasmessa il: 02/28/2011


    Al commissariato di Ponteuil, all'estrema banlieu parigina, non tutto va come dovrebbe andare. Certi agenti delle volanti sono coinvolti direttamente in un giro di prostituzione, altri funzionari dimostrano un atteggiamento come minimo ambiguo con la malavita organizzata e i rapporti con la popolazione residente, in una zona in cui è fortissima la presenza di immigrati, regolari e irregolari, non sono esattamente improntatati al rispetto dei diritti civili dei cittadini. Ma questi comportamenti sono, se non proprio incoraggiati, almeno accettati: la commissaria Le Muir è una persona importante, molto influente nella squadra che sta elaborando quella strategia della tolleranza zero sulla quale fa conto il ministro degli interni in carica (siamo nel 2005) per affrontare e vincere la campagna delle elezioni presidenziali. La sua filosofia è quella del controllo a qualsiasi costo, dell'ostentazione della forza in ogni circostanza, e da questo punto di vista gli abusi di potere vanno considerati episodi affatto irrilevanti: quanto alle infiltrazioni dell'estrema destra (dalla quale proviene, per dirne uno, il suo autista e braccio destro) a volte possono essere persino gradite. A opporsi a questo stato di cose non saranno certo i pochi idealisti presenti, come le due giovani reclute appena entrate in servizio, destinate ad accorgersi ben presto di quanto limitate siano le proprie possibilità di intervento: saranno, se mai, i nemici politici della fazione al potere a cercare di contrastarne le attività a un livello più alto, ma sempre in forma occulta, senza avere il coraggio di venire allo scoperto, in una serie di mosse e contromosse sotterranee che non potranno che lasciare la situazione praticamente immutata. Anche quando la morte di un ragazzo innocente, un algerino fermato e pestato a sangue durante un controllo, e l'incendio presumibilmente doloso di due edifici occupati scateneranno finalmente la reazione degli abitanti – siamo alla vigilia della grande rivolta delle banlieus – rendendo inevitabile un più deciso intervento normalizzatore dall'alto, ad andare all'aria saranno soltanto gli stracci: qualche corrotto impresentabile finirà in galera a fare il capro espiatorio e gli agenti troppo ben intenzionati saranno allontanati senza far chiasso. Qualche personaggio particolarmente scomodo finirà ancora peggio. Perché il sistema funziona male, ma, in definitiva, funziona e la carriera politica del ministro (come i lettori, d'altronde, sanno benissimo a posteriori) non può incontrare ostacoli.
    Con questo Già noto alle forze di polizia Dominique Manotti, che si conferma come una delle autrici più impegnate del noir d'oltralpe, è riuscita a coniugare una delle sue tipiche trame imperniate sugli intrighi di vertice tra i detentori del potere con la cronaca, spietatamente realistica, di cosa succede sul campo, raccontando per rapidi scorci la vita quotidiana di un gruppo di poliziotti apparentemente normali, anche se la loro normalità comporta un livello di brutalità e di corruzione superiore a quello che la società è disposta normalmente ad ammettere. Ne è uscito un ritratto straordinario della realtà metropolitana di oggi, con le sue contraddizioni, le sue tensioni e i suoi problemi eternamente irrisolti. Uno stile sobrio ed efficace, da autentico hard boiled, ben reso nella traduzione italiana di Silvia Fornasiero, e un cast di personaggi di grande impatto ne fanno veramente uno dei libri della stagione.
28.02.'11
Dominique Manotti, Già noto alle forze di polizia (Bien connu des services de police), tr. it. di Silvia Fornasiero, "Fuorionda" – Tropea, pp. 187, € 16,00