Delitto irrisolto | Catherine Coulter

Gialloliva | Trasmessa il: 04/21/2008


    Di coppie di coniugi indaganti insieme erano abbastanza popolati i gialli degli anni '30 del secolo scorso, anche se nessun autore è mai riuscito a eguagliare la naturalezza, l'affiatamento e la simpatia di Nick e Nora, i protagonisti dell'Uomo ombra di Dashiell Hammett, che della combinazione rappresentano l'ovvio prototipo. Poi l'usanza si è persa e solo recentemente Catherine Coulter, una prolifica autrice di bestseller storico-sentimentali, ha deciso di riesumarla. Per aggiornare il modello, comunque, ha fatto dei suoi due personaggi non solo una coppia di coniugi con tanto di prole, ma anche i due membri di una squadra speciale dell'FBI, il che è già un poco meno credibile, vista la tendenza di qualsiasi organizzazione pubblica e privata a evitare que­ste combinazioni nei propri organigrammi. Comunque la coppia, nonostante sia afflit­ta da due nomi assurdi (lui si chiama Dillon Savich e lei, addirittura, Lacey Sherlock) funziona benino ed è arrivata, con questo Delitto irrisolto, al secondo romanzo. Ro­manzo che si segnala, innanzitutto, per un incipit fulminante, anche se piuttosto fuori genere: lui è sta attraversando in auto una foresta innevata (la moglie lo aspetta con il piccolo Sean in uno chalet lì vicino), quando viene fermato da una donna terrorizza­ta: in una casa lì vicino, sembra, è stato commesso un delitto. Dillon, da bravo G man, la segue fino a una grande villa illuminata ma deserta, ma non fa in tempo a perquisire l'edificio che l'altra sparisce, e quando si ripresenterà con lo sceriffo e la polizia locale, si accorgerà che la villa è in rovina, disabitata da decenni, e la sua descrizione della sconosciuta scomparsa corrisponde a quello di una signora ivi assassinata trent'anni prima. Siamo in pieno clima da ghost story, il che fa pregustare un'interazione con due membri dell'FBI perlomeno inedita. Ma il motivo, ahimé, viene subito messo da parte: i due sono richiamati d'urgenza a Washington, per occu­parsi dell'assassinio nientedimeno che di un membro della Corte Suprema, strangolato nel suo stesso ufficio. Anche questa indagine ha i suoi lati interessanti e la trama va avanti che è un piacere, illustrandoci una certa quantità di aspetti inediti della massima istituzione giudiziaria degli States e lasciando ai protagonisti persino il tem­po di occuparsi, di passaggio, del loro personale fantasma. Tuttavia, il lettore era autorizzato ad aspettarsi qualcosa di diverso e un po' di delusione, ammettiamolo, gli resta addosso. Una delusione, per dirla tutta, a dissipare la quale non giova un finale corretto, sì, ma piuttosto tirato via, come se l'autrice, giunta a pagina 360, avesse sentito il bisogno di concludere a qualsiasi costo.
    A parte queste due mende (e a parte un titolo italiano davvero troppo insignifi­cante) Delitto irrisolto è una buona storia di indagini, con una descrizione di ambiente accurata e un certo numero di personaggi indovinati. Non è un capolavoro, certo, ma garantisce un due o tre ore di lettura avvincente, il che è quello che conta. Ecco, diciamo che con un po' più di sapienza compositiva, avrebbe potuto essere molto meglio, ma, per questa settimana è questo che passa il convento e accontentiamoci pure.
21.04.'08
Catherine Coulter, Delitto irrisolto (Blowout), tr. it. di Sara Caraffini, "La gaja scienza" – Longanesi, pp. 372, € 17,60