Delitto in banca. Un omicidio a Lugano | Marie-Therese Stucchi

Gialloliva | Trasmessa il: 03/17/2008




Il nostro genere favorito gode, evidentemente, di ottima salute nella Svizzera italiana.  È appena uscito il secondo romanzo di Andrea Fazioli, pubblicato in Italia da Guanda – ce ne occuperemo ex professo quanto prima –  e va segnalato un esordio quanto meno promettente: quello di Marie-Therese Stucchi, luganese, che dalle consulenze nei settori bancario e sanitario è passata alle belle lettere con questo Delitto in banca, delitto che il sottotitolo specifica come Un omicidio a Lugano.


       Ora, che un omicidio ambientato a Lugano debba compiersi in una banca è piuttosto probabile, almeno sul piano statistico, vista la quantità di istituti di credito che affollano quella graziosa cittadina lacustre.  Anche il fatto che l'investigatrice si chiami Bernasconi non può stupire più di tanto, trattandosi del cognome forse più diffuso a nord di Chiasso e a Sud del Gottardo.  Ma sono, queste due, tra le poche ovvietà del romanzo, che rappresenta, nel complesso, una felice sorpresa.  L'autrice, che deve essersi risolutamente proposta il fine di ricreare struttura e atmosfere del giallo classico, ci propone una sorta di investigatrice privata dal volto umano: una signora ticinese che alla sua creatrice, a quanto si evince dai risvolti, deve assomigliare parecchio, felicemente sposata a un primario dell'ospedale locale, in ottimi rapporti con la società cantonale che conta, dirigenti della polizia compresi, e perfettamente capace di alternare alle indagini la cura dei suoi tre, peraltro bravissimi, bambini.  E le sue gesta ci vengono, più che narrate, raccontate, con il tono con cui la protagonista ne informerebbe  un'amica seduta accanto a lei a un tavolino di uno dei caffè di piazza della Riforma o su una panchina del parco Ciani.  “Sai, ieri mio cugino è andato in banca e, pensa, ha trovato il corpo del suo vice ammazzato a colpi di mazza di golf.  Figurati che spavento!  E poi lo sanno tutti che non lo poteva soffrire, per cui ha capito subito che sarebbe stato il sospettato principale.  Mi ha telefonato subito, naturalmente, e allora...”  E allora, visto che il sangue non è acqua, la gentile Flavia Bernasconi, che ha da qualche tempo rinunciato alla professione investigativa per le gioie della famiglia, è costretta a tornare in pista, calandosi in un intrico piuttosto complesso di rivalità e gelosie da ufficio, ma non senza ricevere qualche minaccia e subire qualche attentato di diversa origine, perché a Lugano, scopriamo, esiste anche una criminalità comune, non solo quella di chi le banche, come diceva Brecht, le apre e dirige, e può darsi che uno o più dei suoi membri meno raccomandabili siano coinvolti nel caso.  Insomma, l'impianto è abbastanza convenzionale e anche un poco sommario, ma la cosa, che, nel caso di un'impostazione stilistica più romanzesca, avrebbe creato disturbo, qui si nota appena e il meccanismo, per quanto esile, funziona.  Niente di trascendentale, eh, è un'operina che non porta via più di un paio d'ore, ma si legge con piacere ed è questo che conta, no?  Qualche difficoltà, piuttosto, potreste incontrarla nel tentativo di procurarvela qui da noi.  A Milano, comunque, vi basterà andare alla Libreria del Giallo di via Peschiera e ve lo potrete portar via per nove euro, che, rispetto ai quindici franchi originali, rappresenta anche un cambio piuttosto favorevole.  Cosa volete di più?


17.03.'08

Marie-Therese Stucchi, Delitto in banca. Un omicidio a Lugano, edizioni Gottardo, pp. 154, CHF 25,- (€ 9,00)