Dalla parte del torto | Elisabetta Bucciarelli

Gialloliva | Trasmessa il: 01/07/2008




Elisabetta Bucciarelli fa parte da parecchio del milieu giallistico della nostra città: ha partecipato, giovanissima, all'antologia Crimine, i dieci volumetti di Stampa Alternati­va che segnarono, nel 1995, la prima affermazione della “scuola” milanese del giallo d'azione (la “scuola dei duri”, per dirla con il buon Pinketts) e non ha mai mancato, in seguito, di far sentire la propria presenza.  Tuttavia, que­sto Dalla parte del torto, usci­to per Mursia qualche mese fa, è solo il suo secondo ro­manzo e si capisce anche: la ragazza, da un lato, è molto impegnata sul piano culturale (si occupa d'arte, scrive per il cinema, il teatro e la televisione...) e dall'altro tratta la scrittura con estrema se­rietà, senza fastidiose pretese di fare letteratura, ma senza neanche cedere alla ten­tazione dell'intrattenimento puro.  Così, il resoconto delle in­dagini che l'ispettore Ma­ria Dolores Vergani, che avevamo già incontrato nel prece­dente Happy Hour, del 2003, conduce a partire da un episodio che sembra soltanto patetico, un bambino che trova la propria mamma annegata nel laghetto del parco Forlanini, e la cui solu­zione apparirebbe abbastanza evidente (il marito è già bello e pronto in loco) si dilata rapidamente in una dimensione esemplare, facendosi quasi specchio della crisi cul­turale, esistenziale e soprattutto morale della nostra città, delle molte turpitudini na­scoste sotto la sua superficie levigata.  L'ispettore Vergani, per chi non se lo ricorda, opera nel più anticonvenzionale dei modi, servendosi, più che delle strutture e delle risorse della locale Questura, della collaborazione di quattro consulenti e amici, una copywriter, un fotografo di moda, un musicista e un pittore, il che la lascia in un certo modo scoper­ta sul versante burocratico e alimenta l'impressione di trovarsi sempre, chissà come, dalla parte del torto, ma le permette di sentire con molta maggiore pre­cisione il polso della città, delle sue mode,  delle sue orribili frivolezze.  Così, quello che sembrava un delitto occasionale, anzi, quasi banale, si rivelerà presto il punto di partenza di una storiaccia di serial killer e praticanti del sesso estremo, lo spunto di un romanzo forse un po' intellettuale e certamente difficile, che dà l'impressione di essere sempre sul punto di ribaltarsi alla prima curva, ma appunto è solo una impres­sione, e che giungerà con inesorabile sicurezza alla conclusione prefissata.  La Buc­cia, come è nota nel giro, sa il fatto suo: conosce le gergalità e le consuetudini di una certa bor­ghesia cittadina, vi immerge la sua protagonista e i relativi collaboratori, si accanisce nel complicarne la vita privata e affettiva, si concede qualche digressione brillante in un paio di episodi laterali e ci dà, in definitiva, un quadro straordinario di questa no­stra realtà sbrindellata.   Come lettura richiede un certo impegno, ma ne vale la pena.



07.01.'08
Elisabetta Bucciarelli, Dalla parte del torto, "Romanzi" - Mursia, pp. 403, € 17,00