Ci vuole un po’ per entrare nei meccanismi di Con la morte del cuore,
opera seconda di Gianni Biondillo, un autore il cui romanzo di esordio,
Per cosa si uccide, ha appena avuto, a un solo anno dalla pubblicazione,
l’onore di una ristampa in tascabile, che per un italiano non è roba da
poco. Ci vuole un po’, perché questo nuovo capitolo della sagra
dell’ispettore Ferraro e dei suoi amici e nemici in forza al commissariato
di Quarto Oggiaro per un paio di centinaia di pagine sembra proprio non
voler decollare e mentre il protagonista si impiglia in una serie di casi,
spesso esilaranti, sempre amaramente grotteschi, ma apparentemente isolati
l’uno dall’altro, il lettore rischia un po’ di perdersi per via. Non
che non valga la pena di proseguire nella lettura, naturalmente: l’autore
ha un autentico dono per i personaggi e poi sa scrivere, maneggia con perizia
l’italiano standard, il quartoggiarese corrente e tutta una serie di altre
lingue e dialetti di impiego sul territorio e sfoggia una capacità veramente
diabolica di nascondere nei giri di frase meno ortodossi le citazioni più
erudite, ma, insomma, non si scappa, il giallo è il giallo e vuole, anzi,
esige, una trama. Ma basta un po’ di pazienza e arriva anche quella:
quando, verso metà romanzo, le cose cominceranno a muoversi e il caso banale
di un giovinastro che fa il bullo davanti a una scuola media avrà avuto
gli esiti più impensati, con un impressionante accumulo di cadaveri, anche
quella specie di lunghissima prefazione troverà, sia pure in ritardo, il
dovuto significato. Biondillo, in realtà, costruisce la sua storia
su più livelli, con una serie di rimandi e raccordi non sempre facilissimi
da seguire, ma basta la continua presenza in scena del protagonista, un
esempio narratologicamente perfetto di questurino sfigato sul piano familiare
e personale, ma fornito di un’alta, sia pur bizzarra, professionalità,
per dare unità al tutto. E se negli svolgimenti interni al commissariato,
nonché nella interazione delle vicende personali e familiari dei suoi eroi
con gli accadimenti criminali in corso, capita di percepire a volte un
vago sentore di serie televisiva, be’, nulla di male. Gianni Biondillo
sembra proprio destinato al ruolo di nuovo astro del poliziesco nazionale
e gli giungano i nostri auguri più cordiali. Compreso quello di guardarsi
dalle tentazioni congiunte della televisione e dell’alta letteratura.
23.05.’05
Gianni Biondillo, Con la morte nel cuore, "Narratori della Fenice" – Guanda, pp. 445, € 16,00