City Hall | Robert Rotenberg

Gialloliva | Trasmessa il: 11/09/2009


    Di tutti i sottogeneri del giallo il legal thriller è quello da cui meno ci possiamo aspettare delle novità, nel senso che il suo impianto narrativo è tanto cogente, le sue convenzioni così solidamente definiti, da concedere ben poco respiro alle invenzioni degli autori, che infatti, di solito, a inventare qualcosa neanche si provano. Tuttavia, ogni tanto, qualche sorpresa può capitare anche in un settore così organizzato. Così, questo romanzo di esordio di Robert Rottenberg, canadese, che ha riscosso uno straordinario successo in patria e negli Stati Uniti, ha tutte carte in regola per stupire piacevolmente gli appassionati. Il modello è sempre quello classico del mistery da tribunale, contaminato, come oggi si usa, con il procedural, la descrizione delle accuratissime indagini attraverso le quali la polizia cerca di precludere alla difesa ogni possibile scappatoia. Abbiamo l'imputato eccellente, una quantità di prove a carico, che comprendono persino una confessione in presenza del cadavere insanguinato della moglie, un intrigo di famiglia debitamente complicato, ma non troppo, un avvocato e un procuratore che si giocano la carta decisiva della loro carriera, un giudice tanto manierato sa sfiorare la macchietta e il solito assortimento di comprimari coscienziosi (investigatori, poliziotti, testimoni, funzionari e altri ancora). Quello che Rotenberg ci mette in più è un grande lavoro di scavo su ogni singolo personaggio, in uno sforzo di caratterizzazione individuale che non lascia spazio agli stereotipi, nonché un'ambientazione inedita, in una Toronto non particolarmente pittoresca, ma vissuta con straordinaria vivacità nel suo volto di moderna metropoli multietnica. Per non dire che l'idea base, il fatto che l'imputato, – un celebre conduttore radiofonico – dopo essersi lasciato sfuggire quell'iniziale “L'ho uccisa” chiuda la bocca e si rifiuti di pronunciare una sola parola, anche con il suo avvocato, fino alla conclusione del processo è intrigante e sviluppata con abilità. Insomma, City Hall è uno di quei gialli “normali”, costruiti con intelligenza, senza eccessi fastidiosi, e per di più scritti bene (e, nel caso, molto ben tradotti), di cui si sente sempre più la mancanza. Ringraziamone gli dei e leggiamolo con devozione.

    09.11.'09
    Robert Rotenberg, City Hall (Old City Hall), tr. it. di Luca Conti, "nerogiano" – Giano, pp. 431, € 18,00