Champagne per uno | Rex Stout

Gialloliva | Trasmessa il: 03/20/2006




Torna il libreria negli Oscar Mondadori, che stanno centellinando con parsimonia l’immenso catalogo del giallo classico di cui dispone la Mondadori, un piccolo capolavoro degli anni ’50 del secolo scorso: quel Champagne per uno di Rex Stout di cui, da tempo, gli appassionati temevano di aver perse le tracce, nel senso che non c’era proprio modo di recuperarlo, né in libreria né sul mercato dell’usato.  Ed era proprio un peccato, trattandosi di una tipica avventura di Nero Wolfe e Archie Goodwin, parecchio elaborata sul piano della trama ma piacevolmente frizzante su quello della scrittura, con in più un quid di anticonformismo ribaldo abbastanza raro in quegli anni.  Il delitto da cui parte la vicenda, infatti, ha luogo sotto gli occhi di Archie, in una occasione sociale affatto insolita cui il bravo giovane si è visto costretto a partecipare: il ricevimento che una dama dell’alta società, vedova di un noto filantropo e dedita, non foss’altro che per impegno ereditario, alle opere pie, offre annualmente alle ospiti di una delle istituzioni di cui si occupa, una casa di accoglienza per ragazze madri.  A lasciarci le penne, per via di una coppa di champagne corretta al cianuro, è appunto una delle invitate e onde evitare lo scandalo tutti i presenti sono disposti a giurare che si tratta di un caso di evidente e conclamato suicidio.   La ragazza, d’altronde, sembra proprio il tipo: girava con una fiala di veleno in borsetta e non nascondeva a nessuno l’intenzione di farla, presto o tardi, finita.  Peccato che Archie abbia visto benissimo che la poveretta in quel bicchiere non aveva messo proprio niente e si trovi, dunque, nell’antipatica situazione di doverne difendere la memoria contro una imponente coalizione di esponenti del bel mondo, filantropi, milionari, poliziotti e magistrati: tutta gente, naturalmente, che sul piano sociale dovrebbe valere molto di più di una semplice impiegata, per di più ragazza madre, ma queste sono cose cui un intrepido investigatore privato non bada e poi va detto che sul piano morale quei tipi finiranno per rivelarsi piuttosto carenti.  Per fortuna che c’è Nero Wolfe, che, con la sua tipica tecnica sedentaria e senza muoversi da casa sua, farà piena luce sul caso.  Quelli di Stout sono sempre romanzo molto divertenti, nonostante si reggano in un equilibrio piuttosto difficile tra mystery classico e divertissment letterario, giocati come sono sullo studiato contrasto tra un tipico eccentrico alla Edgar Allan Poe e una realtà contemporanea che meglio si comprenderebbe attraverso le regole e le convenzioni dell’hard boiled, ma questa volta il mix è particolarmente riuscito e, a quasi cinquant’anni di distanza dalla prima uscita, Champagne per uno si rivela per uno di quei sempreverdi che si possono leggere (o rileggere) con immutato piacere.  Vale la pena di approfittarne.


20.03.’06

Rex Stout, Champagne per uno (Champagne for One, 1958), tr. it. di Vittoria Comucci, "Scrittori del Novecento" – Oscar Mondadori, pp.191, € 6,40